Pubblicato il 18/02/2021, 09:01 | Scritto da La Redazione

Rocco Casalino fatto a pezzi da Aldo Grasso

Casalino star del circo mediatico e un passato da dimenticare

Corriere della sera, pagina 47, di Aldo Grasso.

Altro che santificazione di Mario Draghi! C’è in atto un processo di canonizzazione a reti unificate e riguarda Rocco Casalino, portavoce dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte: le sue presenze in tv ormai superano quelle dei virologi! La glorificazione coinvolge moltissimi salotti televisivi e mentre scrivo queste note chissà quante altre porte gli saranno già state aperte. Con una tempestività davvero straordinaria, e con una prosa parecchio zoppicante, Rocco ha scritto un libro, Il portavoce, per esaltare la sua grande intelligenza (non sempre riconosciuta dagli altri). C’è molto neorealismo (nelle autobiografie non stona mai), c’è il peccato originale da cancellare, ovvero la partecipazione al Grande Fratello (ha sostenuto che gli attacchi feroci gli derivano dal suo passato tv e nessuno gli ricorda che così non era stato per Taricone), ci sono gli attacchi omofobici da sopportare, c’è un futuro da pianificare: alla vittima non dispiacerebbe diventare giustiziere, per aspera ad astra.

Rocco è anche un grande paraguru («ma come è bravo lei a porre le domande!», dice al conduttore che lo stuzzica) e così tutti dimenticano il «Codice Rocco»: il trattamento riservato ai giornalisti quando Casalino era portavoce di Palazzo Chigi, la scelta di chi doveva porre domande al premier, le ritorsioni o gli spin per condizionare i media. Nessuno ricorda quando mandò ad alcuni giornalisti un audio in cui annunciava una «megavendetta» del M5S contro i dirigenti che non assecondavano il programma del partito: «Ci concentreremo a far fuori tutti questi pezzi di mer… del Mef». Diceva Casalino: «Non ce ne fregherà veramente niente, ci sarà una cosa ai coltelli proprio».

 

(Nella foto Rocco Casalino)