Pubblicato il 21/04/2020, 15:00 | Scritto da Andrea Amato
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I 100 format più venduti nell’ultimo anno: l’Italia non compare

Gli Stati Uniti sono i maggiori esportatori di format, seguiti da Gran Bretagna e Paesi Bassi

La società di consulenza di ricerca e consulenza K7Media ha ricostruito il mercato dei format d’intrattenimento a livello mondiale, stilando la classifica dei 100 titoli più venduti nell’ultimo anno 2019-2020. Questa intanto è la top ten, mentre il resto della classifica potete trovarla sul mensile italiano TiVÙ:

  1. Chi vuol essere milionario? (anno 1998, Uk, Sony Picture TV) venduto 102 volte
  2. Affari tuoi (2000, Paesi Bassi, Endemol Shine Group) 83 volte
  3. Got Talent (2006, Uk, Fremantle) 77 volte
  4. Family Feud (1976, Usa, Fremantle) 68 volte
  5. The Voice (2011, Paesi Bassi, Talpa) 67 volte
  6. MasterChef (2005, Uk, Endemol Shine Group) 61 volte
  7. Un minute per vincere (2010, Usa, Endemol Shine Group) 59 volte
  8. Survivor (1997, Uk, Banijay) 57 volte
  9. Are you smarter than…? (2007, Usa, Mgm) 57 volte
  10. Ballando con le stelle (2004, Uk, BBC Studios) 57 volte

Usa e Uk comandano

Quello che appare evidente leggendo le 100 posizioni è che Paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna, ovviamente, la fanno da padroni nell’invenzione dei format, ma altrettanto sorprendente è leggere come una piccola nazione come i Paesi Bassi sia così fertile di creatività, avendo esportato ben 16 titoli. Seguito dall’ancora più piccolo Israele con 7 format, poi Giappone, Spagna e Francia con tre. Svezia, Australia e Nuova Zelanda con due; Colombia, Libano, Danimarca, Corea del Sud e Belgio con uno. Come detto il resto della classifica se la dividono gli inglesi con 31 e gli americani con 32. E l’Italia? Non rientra nella classifica dei 100 format più esportati nel 2019-2020.

Corea del Sud nuova frontiera

La Corea del Sud con The Masked Singer, al primo di anno di vita ha già venduto in 22 Paesi (in Italia è andato in onda su Rai1), si candida come il nuovo hub creativo perla televisione d’intrattenimento, mentre noi continuiamo a creare programmi difficilmente esportabili, tagliati su misura sulla nostra audience televisiva.

Se con i prodotti seriali abbiamo negli ultimi anni guadagnato terreno, conquistando con le nostre fiction molti mercati (Gomorra, I Medici, Montalbano, Zero Zero Zero, Suburra, L’amica geniale), con gli show d’intrattenimento siamo fermi al secolo scorso e forse sarebbe il caso di darsi una svegliata, investendo su idee innovative e giovani creativi. E questo è un invito indirizzato, ovviamente, a chi decide cosa produrre e mandare in onda: abbiate coraggio di scommettere sulla fantasia italiana.

 

Twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto Chi vuol essere milionario?)