Pubblicato il 30/01/2020, 17:00 | Scritto da Tiziana Leone

Sabrina Salerno: Se a Sanremo canterò Boys? Chi può dirlo, io intanto mi godo questo momento

Nata a Genova e cresciuta a Sanremo, per la Salerno salire sul palco dell’Ariston ha un significato particolare.

Sarà con Amadeus all’Ariston per due serate, il mercoledì e il sabato. Per Sabrina Salerno, cresciuta a Sanremo, salire su quel palco non è come per tutte le altre. «E’ il palco dei miei sogni, a Sanremo ho abitato per dieci anni,  so che ogni artista ne ha un certo timore reverenziale, ma per me Sanremo è il mio vissuto, legato alla mia adolescenza».

Che adolescente è stata?

«Una ribelle totale. Sono sempre stata con i miei nonni e credo di averli fatti diventare matti. Ero un’irrequieta, a scuola avevo otto in condotta, il minimo che si potesse avere. Mio figlio ha nove, per fortuna non sono un buon esempio. Gli anni del liceo a Sanremo per me sono i più spensierati, facevo cose che non avrei mai avuto il coraggio di fare negli anni successi.»

Che significa oggi per lei tornare all’Ariston?

«Ci torno a 50 anni, in un momento felice della mia vita» 

Sa che quando canterà Boys verrà giù mezzo Ariston?

«Canterò Boys? Lo sta dicendo lei, magari invece canto una mia canzone nuova e tutti rimangono senza parole. Chi può dirlo».

L’ultima volta che è stata a Sanremo era il 1991, per cantare “Siamo donne” insieme a Jo Squillo. Che ricordo ha?

«Eravamo sfrontate, scatenate, con una gran voglia di colpire e di farci notare, portando una canzone come quella. Quando Jo Squillo me la propose ho subito pensato che fosse scontata e banale, perché è chiaro che oltre le gambe c’è di più. Invece, per assurdo, dopo tanti anni continua a essere attuale, è diventato quasi un inno per le donne. Ancora oggi bisogna sempre dimostrarlo e battersi perché impera il machismo ovunque, soprattutto nel nostro paese».

Cantò “Siamo donne” in bikini sul palco dell’Ariston.

«Quel bikini era una provocazione. Ci vuole coraggio ad andare a Sanremo in bikini cantando quel tipo di canzone, ma non tutti possono capirlo».

E’ una donna coraggiosa?

«Credo di sì. Non ho santi né eroi, non li ho mai avuti, ho sempre fatto tutto da sola, in totale libertà. L’unico santo e eroe che ho è mio marito che mi sopporta da anni e non ho ancora capito come faccia. E’ la mia stabilità». 

Come si diventa Sabrina Salerno?

«La mia grande fortuna è stato di poter lavorare sempre all’estero. Lavoro in Francia da anni, nei Palasport ho fatto 150 date e subito dopo Sanremo tornerò lì. Non so come si faccia a diventare come me, sinceramente, io ho messo tanto impegno e tanta costanza, ho pagato a volte la mia voglia di verità e la mia incapacità di essere diplomatica».

Nella sua vita ha trovato solidarietà femminile?

«Sì, quando le donne sono intelligenti e non invidiose la trovi. Se invece hanno paura, non sono sicure della loro bellezza e intelligenza diventano invidiose. Detesto le donne che parlano male della altre, abbassano il nostro livello. Nella mia vita le amiche sono state fondamentali».

Si intravede la “psicologa” che è in lei. Voleva fare questo mestiere?

«Sì, sono molto introspettiva. Mi sono sempre fatta mille domande sulla religione, l’esistenza, la vita, cercando di andare oltre le apparenze, proprio io che ho vissuto tutte le apparenze del mondo. La verità è che noi siamo spesso tutto il contrario di quello che la gente immagina». 

 Se la definiscono bomba sexy le dà fastidio?

«Il fatto di essere una donna sexy e piacevole non significa che non si meriti il proprio successo. Non sviliamo questo concetto, altrimenti ogni donna bella e sexy dovrebbe essere famosa. Dietro un’artista c’è un mondo, a 50 anni essere una donna piacevole è bello, dopodiché io sul palco canto e  ballo, ho venduto milioni di dischi, ho girato film, fatto venti trasmissioni televisive e cinque anni di teatro».

Le hanno mia proposto di fare politica?

«Sì, ma non potrei mai farla per svariati motivi, tra cui  il mio carattere poco diplomatico, mi arresterebbero subito. Ma non voglio parlare di politica perché credo che un artista debba rimanerne fuori».

Rimpianti?

«Non me li posso permettere, non avendo la possibilità di tornare indietro».

Sogni?

«Sono il sale della vita. Uno l’ho realizzato: essere a Sanremo in questa veste di “conduttrice” e non da cantante».

Come si vestirà?

«Ho una fisicità difficile, è complesso trovare abiti da sera che non siano esagerati, ma cercherò di mantenere una certa eleganza rispettando le mie forme».

La scalinata la spaventa? 

«Soffro anche di vertigini. Farò le prove, ma se proprio non mi sento insicura toglierò i tacchi e metterò gli stivali, sfidando tutto e tutti». 

Tiziana Leone

(nella foto Sabrina Salerno)