Pubblicato il 17/01/2020, 17:00 | Scritto da Tiziana Leone

Essere Amadeus. La vita complessa di un direttore artistico che cerca di sopravvivere al suo Sanremo

Non è facile “essere Amadeus” in questi giorni, in cui ogni cosa che dice si trasforma in un boomerang. E questo è il viaggio un po’ “surreale” nella mente del direttore artistico del Festival di Sanremo.

Essere Amadeus. «Se dico buongiorno Signora, la mezza Italia che è signorina si incazza, e perché solo signora, ma io esisto in quanto entità, quindi signorina, non signora, perché signora ha in sé, insito, il concetto di matrimonio quindi oggi se io voglio avere anche una mia identità di single perché la devo veder calpestata dall’arcaico uso del termine signora, che pure Loredana Bertè 20 anni fa l’aveva capito e infatti cantava Non sono una signora?». Ok mi limito al buongiorno.

Essere Amadeus. «Se dico amala riferita all’Inter si incazza mezza Italia, perché l’Inter è una squadra di uomini, quindi perché declinare al femminile amala, in quanto squadra, termine che sminuisce il concetto femminile, perché una squadra composta da uomini significa che  si fa uso privato del femminile, quindi poi l’unione delle donne in difesa dei sostantivi solo al femminile mi aspetta sotto l’Ariston tutte le sere col cartello con la scritta “Amadeus è un nome maschilista perché il femminile non esiste”, in effetti Amadea non si può sentire». Ok cambio squadra.

Essere Amadeus. «Se dico che non so nemmeno per chi vota Rita Pavone, poi tre quarti d’Italia s’incazza perché dice che non leggo i giornali, e poi i giornalisti mi cazziano perché prima mi spoilero da solo i nomi dei Big a Repubblica, poi ne aggiungo altri due, poi però mi danno del sessista, ma come io, proprio io, che sono rimasto l’unico in Italia ad avere un account Instagram in comune con mia moglie che non a caso si chiama “Giovanna e Amadeus“, quindi prima c’è Giovanna e poi Amadeus, che sarei io, ma forse a questo punto mi conviene farmi chiamare da tutti Giovanna, così l’associazione delle donne che hanno gli account congiunti sui social sono più felici». Ok  vado all’anagrafe.

Essere Amadeus. «Me se dico che sono daltonico perchè sono daltonico, mica è colpa mia, poi rischio di fare incazzare tutti gli italiani che invece soffrono di cataratta, mi accusano di preferire quelli che vedono grigio al posto del verde a quelli che vedono tutto sfocato. E poi i miopi mi fanno una petizione per chiedere che io a Sanremo porti l’argomento “Intervento per correggere la miopia gratis per tutti”,  perché non è giusto che noi dobbiamo portare gli occhiali, costretti a vedere la televisione, che si chiama piccolo schermo non a caso, con la lente di ingrandimento e invece i normodotati no, sono liberi e belli di alzarsi senza poggiare gli occhiali, che poi non li ritrovi mai e dove cavolo li ho messi proprio ora che a Sanremo c’è Sabrina Salerno?». Ok ci vedo benissimo.

Essere Amadeus. «Ma se invito Albano e Romina poi i Ricchi e Poveri si incazzano? Perchè loro due che sono pure separati sì, e noi e i Pooh no? E allora perché non far tornare anche le Lollipop, che non si capisce perché invitare solo i Ricchi e Poveri dove c’è solo una donna e due uomini, Albano e Romina, dove Al Bano viene prima sempre per definizione, i Pooh che sono tutti uomini anche se hanno i capelli più lunghi di nonna,  e nemmeno un gruppo con una donna che canti, che poi l’associazione gruppi italiani di sole donne che cantano mi fanno la protesta guidata da una Lollipop che fammi andare a leggere come si chiamano tutte, perché se poi me lo chiedono in conferenza stampa e io non li so mi dicono che odio le donne e invece i Pooh li so tutti». Ok cancello Albano e Romina.

Essere Amadeus. «Ora che porca miseria ho invitato Salmo e Ultimo, come faccio, devo  trovare una rapper donna ma quella me l’ha fregata Nicola Savino che si è portato Myss Keta all’Altrofestival e ora mi accusano che io prediligo la cultura rap maschilista e becera che offende le donne e le tratta male, ma io non conosco manco un testo di Salmo, come minimo devo chiedere a Ultimo se fa un duetto con Elettra Lamborghini, però deve cantare seduta accanto a lui al pianoforte che se si alza poi tutte le associazioni del twerking mi accusano di sfruttamento del lato B per meri fini commerciali e di ascolti». Ok depenno Salmo e Ultimo.

Essere Amadeus. Ma quando finisce questo festival, che voglio tornare a chiedere alle gente se è lei che accusa di ogni cosa il povero Amadeus che in fondo è un geometra, che faceva quiz, con il sogno di fare Sanremo, ma che poi si è trasformato in un incubo  ancor prima di cominciare e questo e quello oh, ma non è che posso fare tutto io, d’accordo che ora mi chiamo Giovanna, ma mi piacerebbe tornare a essere un conduttore di quiz, che può dire quello che vuole, senza svegliarmi la mattina e ritrovarmi tutti i social intasati di insulti, di donne incazzate, di politici allarmati e mi hanno cambiato pure il direttore di rete in corsa che non si era mai visto, poi ci si è messa pure la Gregoraci, che dico io, vabbè, ve prego aiutatemi, sogno il 9 febbraio come se non ci fosse un domani e mi impegno già da ora: nella prossima vita giuro che rinasco donna.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Amadeus)