Nomine Rai: basterebbe poco per non fare la solita figuraccia
Ecco come dovrebbe cambiare la Rai
La speranza di vedere cambiamenti in Rai, dai vari “Governi del cambiamento”, ormai è svanita. È evidente che anche questo esecutivo sta facendo il tradizionale assalto alla diligenza, perché l’occasione di occupare un centro di potere e controllo come la tv di Stato è troppo ghiotta. Sono quindi pronto a scommettere che tutto rimarrà così com’è: un inutile carrozzone, con una struttura anacronistica.
La Rai, invece, dovrebbe avere un’anima dirigenziale al passo con i tempi, riducendo il personale, soprattutto quello manageriale, e snellendo ogni processo decisionale. Tutti i broadcaster privati, a partire da Mediaset, passando per Sky e Discovery, hanno poche figure tecniche, con una visione d’insieme, che permette di ottimizzare costi e mezzi, creando reali sinergie tra i diversi canali.
In viale Mazzini servirebbe un Presidente di garanzia, ma operativo, che gestisca i manager di prodotto. Il partito di maggioranza, il Movimento 5 Stelle, ce l’avrebbe anche in casa: Carlo Freccero. A questo risponderebbe il responsabile della struttura dedita alla produzione dell’intrattenimento, per tutti i canali, che si occupi dal Festival di Sanremo su Rai 1 al Kilimangiaro su Rai 3. Antica idea, poi abbandonata perché troppo intelligente. Dovrebbe essere una figura cresciuta nel mondo televisivo, magari da trovare internamente: avete presente Claudio Fasulo, vicedirettore di Rai 1? Oppure facendo campagna acquisti: Nils Hartmann (Sky), Alessandro Saba (Fox) o Laura Carafoli (Discovery). Un ruolo come quello ricoperto da Alessandro Salem in Mediaset.
Per l’informazione si dovrebbe attuare il mitologico progetto della newsroom, con un’unica redazione, che produca i servizi per i vari Tg delle tre reti e che curi anche i programmi d’approfondimento. Inutile dire che Milena Gabanelli sarebbe la candidata perfetta. I direttori di rete, invece, dovrebbero solo gestire il traffico, curando i palinsesti e la messa in onda dei programmi, confezionati dalle due macro strutture.
Questa è un’ipotesi di cambiamento, semplice e facile da attuare, basterebbe averne la volontà, a discapito degli appetiti di potere. Fantascienza, lo so.
(Nella foto la sede Rai di viale Mazzini)