Rai: il bilancio del 2016 migliora, ma aumentano costi personale
L’indebitamento finanziario netto Rai migliora di circa 42 milioni di euro
Ieri il Consiglio d’amministrazione Rai ha approvato il bilancio del 2016 e il direttore finanziario di viale Mazzini Raffaele Agrusti ha rilasciato alcune dichiarazioni sullo stato di salute dei conti di casa Rai, facendo notare come l’esercizio 2016 sia in sostanziale miglioramento rispetto al precedente, ma anche rispetto al 2014: «Non considerando infatti gli impatti straordinari derivanti dalla quotazione della controllata Rai Way per un valore superiore a 220 milioni di euro e da altre partite una tantum, l’esercizio 2014 avrebbe chiuso in perdita per oltre 200 milioni di euro».
Anche l’indebitamento finanziario netto migliora di circa 42 milioni rispetto al 2015, se si escludono i crediti vantati verso lo Stato per canoni di abbonamento non presenti in passato e legati all’applicazione del nuovo metodo di riscossione: «Ma anche rispetto al 2014 – prosegue Agrusti –, il trend appare positivo, considerando che la posizione finanziaria sarebbe stata negativa in quell’anno per oltre 500 milioni di euro al netto delle entrate derivanti dalla quotazione di Rai Way».
Il costo del personale risulta in aumento, facendo segnare un +5,6% rispetto al 2015, ma fa notare Agrusti, l’aumento è dovuto a una politica mirata a favorire il ricambio generazionale nell’area giornalistica e a una stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato che sono costate, in totale, 28 milioni di euro alla Rai. Al netto di queste due variabili, l’incremento è dato da una normale dinamica di automatismi contrattuali e anche l’organico risulta in aumenti di 221 unità a seguito della stabilizzazione e del reintegro di 404: «Il personale si sarebbe ridotto di 183 unità», conclude Agrusti.
Francesco Sarchi
(Nella foto la sede Rai di viale Mazzini)