Mediaset-Vivendi: l’accordo sembra ancora lontano
Mediaset-Vivendi: il faro della Procura apre nuovi scenari, ma nessun accordo in vista
Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, di Carlo Festa.
Nessun segnale di distensione nella contesa in Tribunale tra Vivendi e Mediaset. In attesa che l’AgCom termini l’istruttoria, i riflettori sono sull’inchiesta per aggiotaggio del Tribunale di Milano dove sono sotto inchiesta il finanziere bretone Vincent Bolloré e l’ad di Vivendi Arnaud De Puyfontaine.
Nell’inchiesta del pm milanesi Fabio De Pasquale e Stefano Civardi, iniziata da un esposto di Fininvest, l’ipotesi da accertare è che Vivendi avrebbe fatto un passo indietro rispetto agli accordi per comprare Mediaset Premium – e scambiarsi contestualmente un pacchetto del 3,5% del capitale delle due aziende – proprio per deprimere il titolo del Biscione. Così i francesi avrebbero potuto avviare la scalata al gruppo televisivo a prezzi più convenienti.
Sotto l’esame dei due Pm del tribunale di Milano ci sarebbe anche l’attività dei broker che hanno aiutato Vivendi a rastrellare azioni di Mediaset. L’indagine resta complessa, ma avrebbe portato un certo nervosismo in casa Vivendi, che starebbe cercando soluzioni alternative per rompere l’impasse, ben sapendo che Mediaset non è disposta a fare alcun passo indietro.
Da notare che Fabio De Pasquale è stato il pm milanese ad aprire diverse inchieste su Silvio Berlusconi. In quella sui diritti gonfiati c’era stata la prima condanna definitiva per frode fiscale al fondatore di Forza Italia, a 4 anni, nell’agosto del 2013. Ora lo stesso Di Pasquale si trova invece a dover verificare reati nell’attacco borsistico alla famiglia Berlusconi e a Mediaset da parte della francese Vivendi.
(Nelle foto le sedi Mediaset e Vivendi)