Pubblicato il 13/10/2016, 14:30 | Scritto da La Redazione
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Mediaset-Vivendi: ora la guerra è davvero iniziata

Mediaset-Vivendi: ora la guerra è davvero iniziata
La richiesta al tribunale. L'udienza fissata per l'8 novembre a Milano. Così Federico De Rosa sul “Corriere della sera”.

La battaglia tra Mediaset e Vivendi: sequestro del 3,5% in mano a Parigi

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 33, di Federico De Rosa.

La richiesta al tribunale. L’udienza fissata per l’8 novembre a Milano.

Sale il livello dello scontro tra Mediaset e Vivendi. Il gruppo di Cologno ha depositato ieri al Tribunale di Milano un’istanza cautelare in cui chiede il sequestro del 3,5% del capitale del gruppo francese. Il giudice Vincenzo Perozziello ha fissato per l’8 novembre l’udienza sul ricorso d’urgenza. È lo stesso magistrato che dovrà pronunciarsi sulla causa civile intentata da Mediaset e Fininvest contro Vivendi, per chiedere il rispetto del contratto di vendita di Premium siglato lo scorso aprile. Il gruppo Berlusconi ha chiesto i danni a Vivendi, stimando in circa 2 miliardi il valore della possibile compensazione. La quota di cui il Biscione ha chiesto il sequestro è quella oggetto dello scambio con Vivendi, previsto dal contratto firmato ad aprile, a fronte del quale la media company guidata da Vincent Bolloré avrebbe ricevuto il 3,5% del capitale di Mediaset. Il contratto, come noto, è stato disatteso da Vivendi che lo scorso luglio a sorpresa ha fatto dietro front chiedendo al gruppo di Cologno di rinegoziare l’operazione. Il contratto era però vincolante e dunque sia Mediaset sia Fininvest si sono rivolti al Tribunale per chiedere in prima istanza l’esecuzione del contratto e, in subordine, il pagamento dei danni per il mancato perfezionamento dell’accordo. A cui ora si è aggiunta la richiesta d’urgenza di sequestro delle azioni.

Non sembrano aver avuto molto effetto le rassicurazioni arrivate la scorsa settimana da Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi e vicepresidente di Telecom Italia, che aveva detto di essere fiducioso sull’esito dell’operazione Premium, rivelando che tra i due gruppi erano in corso dei colloqui. La mossa di Mediaset non ha tuttavia l’aria di essere un semplice tassello di una strategia negoziale, per indurre Vivendi a scoprire tutte le sua carte. Tra l’altro la richiesta di sequestro arriva a monte della decisione del Biscione di rivedere il perimetro di attività della pay tv Premium, e di ricapitalizzarla con 140 milioni, proprio in conseguenza dello stallo con Vivendi. L’attesa per il perfezionamento dell’accordo di vendita di Premium siglato ad aprile ha causato infatti rallentamenti e cambiamenti di programma a Cologno sia sul fronte dei costi operativi sia sul fronte dei nuovi investimenti. In questa revisione rientrano lo stop alla trasmissione dei canali Disney Channel e Disney Junior. Adesso bisognerà attendere l’8 novembre per vedere cosa deciderà il giudice.

Nel frattempo starebbero proseguendo i contatti con Sky, che si è fatta avanti dopo la rottura con Vivendi. Il gruppo di Rupert Murdoch era stato il primo a manifestare interesse quando due anni fa il Biscione aveva iniziato a valutare l’ipotesi di vendita della pay-tv. Dopo mesi di negoziati, però, l’operazione era saltata per ragioni di prezzo. Questa settimana ci sarebbero state altre verifiche tra Mediaset e Sky. In effetti, rispetto a due anni fa, ora sembrano esserci condizioni migliori per tentare l’affondo e mettere la mani sulla pay-tv concorrente. AgCom e Antitrust permettendo.

 

(Nelle foto le sedi di Mediaset e Vivendi)