Pubblicato il 20/09/2016, 14:03 | Scritto da La Redazione
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Rai e Sky crescono in pubblicità a scapito di Mediaset

Rai e Sky crescono in pubblicità a scapito di Mediaset
Il Biscione resta leader di mercato, anche se la pay tv satellitare e viale Mazzini guadagnano quote. A luglio l'effetto dei grandi eventi sportivi, tra Europei di calcio e Olimpiadi. Così Andrea Biondi su “Il Sole 24 Ore”.

Rai e Sky guadagnano quote su Mediaset

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 32, Andrea Biondi.

Il Biscione resta leader di mercato. A luglio l’effetto dei grandi eventi sportivi.

L’estate dello sport in Tv ha fatto felice le concessionarie pubblicitarie di Rai e Sky. A farne le spese è stata Mediaset che, se da una parte può consolarsi con una raccolta sui 7 mesi dell’anno in crescita (+2,9%) e con la leadership nel mercato della pubblicità in Tv (1,25 miliardi: il 54,7% del totale), dall’altra deve fare i conti con un singolo mese di luglio in calo annuo del 5,9% e con un’erosione di quote di mercato. I numeri sulla pubblicità a luglio e nei sette mesi dell’anno diffusi ieri da Nielsen – ed elaborati da Il Sole 24 Ore relativamente ai singoli broadcaster – fotografano in generale una pubblicità in Tv che sta godendo di buona salute. Nei primi sette mesi dell’anno la raccolta totale è salita a 2,28 miliardi: +8 per cento. Gli Europei di calcio hanno spinto in alto il dato di luglio (+9,9%) facendo brindare i due broadcaster che hanno trasmesso la competizione: Rai (+45,9% a luglio e +13,3%, con raccolta a 513,4milioni di euro) e Sky (+22,1% nel singolo mese di luglio e +21,2% nei sette mesi chiusi a 2924 milioni). Bene anche Discovery (+16,5% a luglio e +17,3% nei sette mesi a quota 133,8 milioni) e La7 (+4% a luglio e +24% nei 7 mesi a 91,9 milioni).

Guardando alle quote di mercato si vede comunque come Mediaset abbia ceduto 2,7punti di market share (da 57,4 a 54,7%). Ad avvantaggiarsene la Rai (+1,1 punti a 22,5%), Sky (+1,4 punti a 12,8%) e Discovery (+0,5 punti a 5,9%). Poco meno che stabile La7 (-0,2 punti a 4%). È chiaro che gli eventi sportivi hanno inciso sui destini. Ma il gruppo del Biscione si trova davanti competitor sempre più aggressivi, fra cui una Sky che mira a spot “personalizzati” per cluster e una Rai al centro del dibattito sull’opportunità di rinunciare a parte di raccolta visti i maggiori introiti con il canone in bolletta elettrica, ma che va avanti per la sua strada e punta a 700 milioni a fine anno. Al di là del mezzo televisivo, il mercato pubblicitario è cresciuto del 5% a gennaio-luglio comprendendo anche la quota – solo stimata – di Google e Facebook (search e social). Certo, da ora in avanti «le revisioni al ribasso della crescita del Pil e le incertezze nei rapporti tra partner europei non contribuiscono a creare stabilità tra gli investitori», spiega Alberto Dal Sasso di Nielsen. Secondo il presidente di Upa (aziende che investono in pubblicità), Lorenzo Sassoli de Bianchi, «la chiusura dell’anno potrebbe realisticamente attestarsi fra il +3% e il +4%».