Pubblicato il 11/07/2016, 15:31 | Scritto da Andrea Amato
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Euro 2016: bene i media, benino lo spettacolo, malissimo l’Uefa

Bilancio di Euro 2016

 

Dopo un mese si sono chiusi ieri sera gli Europei di calcio in Francia, con la vittoria non scontata del Portogallo, senza Ronaldo, a discapito dei padroni di casa. Un mese di torneo come i Mondiali, per la prima volta. E per la prima volta raccontati anche da Sky, come sempre a suo modo (leggi qui), tra battelli sulla Senna, ex calciatori in splendida forma, opinionisti mai banali e due splendide donne, Ilaria D’Amico e Diletta Leotta, a coordinare il tutto. Quest’anno anche la Rai ha cercato di fare un passo in avanti: Walter Zenga come commentatore tecnico, Flavio Insinna in un format a metà tra intrattenimento e sport e i tre ragazzacci della Gialappa’s Band su Rai 4 a fare la loro inconfondibile telecronaca. Il gap tra la pay e la tv di Stato, come abbiamo già detto, è però ancora grande, ma almeno si apprezza lo sforzo di voler cambiare le cose in Viale Mazzini.

Tutto bene, insomma, a parte quei dementi che hanno concepito un tabellone così assurdo, o che comunque hanno permesso che si potessero verificare incroci senza logica. Per colpa del tabellone la buona Italia di Conte è uscita dopo due epiche battaglie con le nazionali più forte del mondo, mentre il Portogallo, senza mai vincere nei 90 minuti, ha alzato la Coppa. Abbiamo passato un mese di picchi emotivi altissimi e di crolli vertiginosi della tensione nervosa, salvati solo da chi appunto ha costruito intorno all’atto sportivo una serie di contenuti esclusivi. Se in un Europeo c’è la grande favola dell’Islanda, ma anche del Galles, ma anche del Portogallo, forse vuol dire che qualcosa è andato storto e che si sono giocati due tornei paralleli: uno di serie A e uno di serie B. Insomma, buona la prima grazie a chi ha narrato il calcio. Benino chi l’ha giocato. Malissimo chi lo governa.

 

Twitter@andreaaamato

 

(Nella foto il Portogallo campione d’Europa)