Pubblicato il 04/07/2016, 19:34 | Scritto da Alfio Rossi
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Tv in streaming: i contenuti e il tempo stanno facendo selezione naturale

Tv in streaming: i contenuti e il tempo stanno facendo selezione naturale
Mentre si presentano i palinsesti autunnali, continua la battaglia sulle nuove tecnologie: c’è chi fa passi da giganti e chi perde posizioni. Ecco un breve bilancio.

Now Tv, Netflix, Infinity e Tim Vision: chi è in vantaggio?

 

In queste settimane gli editori stanno presentando i loro palinsesti autunnali: ha iniziato Discovery (leggi qui), poi Rai (leggi qui) e questa sera Mediaset, mentre Sky come sempre aspetta settembre per i suoi upfront, ma nel frattempo ha rilanciato il servizio on line Now Tv (leggi qui). Non più solo contenuti puri, stile old economy, ma anche e soprattutto nuovi modi di fruirli, in un mondo dove i player non sono più solo gli editori, ma anche le Telco. E così Netflix crea una serie di accordi con Telecom e Vodafone, ma anche con Viale Mazzini, per triangolare tutti i valori necessari. Poi c’è che chi come Sky, che si fa tutto in casa: contenuti e piattaforma, trovando partner di banda (Telecom, Vodafone e Fastweb). Mediaset l’anno scorso, invece, forte dei diritti di Champions appena acquisiti, aveva fatto il restyling a Premium, in vista anche del merger con Vivendi, cannibalizzando però di fatto Infinity, il servizio on line che doveva competere con Netflix e Sky On line (oggi Now tv).

Il tutto in attesa di Amazon e Google, pronti a iniziare a produrre in proprio contenuti premium. In un mercato come l’Italia, però, non bastano solo serie tv e film, sono indispensabili sport (soprattutto calcio) e intrattenimento, due pezzi che mancano a Netflix, a parte gli show americani, che da noi fanno davvero fatica a prendere piede. Insomma, l’avvento della tv in streaming americana ha sicuramente dato uno scossone al mercato, ma ora la sensazione è che paghi un po’ lo scotto di essere arrivata per ultima. Questo in attesa di leggere i dati, per ora mai diffusi, sugli abbonati. Pronti a ricrederci.

 

Alfio Rossi