Pubblicato il 08/05/2016, 12:06 | Scritto da La Redazione

Rai, Campo Dall’Orto: “Talk e tv di servizio ma rivorrei Bonolis…”

Rai, Campo Dall’Orto: “Talk e tv di servizio ma rivorrei Bonolis…”
Parla dal Festival della tv di Dogliani il presidente della Rai. Così su Repubblica.

Anche la fiction sarà rinnovata nel linguaggio e nell’immagine ma senza perdere qualità.

 

Rassegna Stampa: La Repubblica, pagina 53, di Silvia Fumarola

 

FESTIVAL DI DOGLIANI

Rai, Campo Dall’Orto: “Talk e tv di servizio ma rivorrei Bonolis…”

Anche la fiction sarà rinnovata nel linguaggio e nell’immagine ma senza perdere qualità

 

 

LA RAI targata Campo Dall’Orto resta un mistero. Il faccia a faccia tra Giovanni Minoli e il direttore generale della Rai al Festival della Tv e dei nuovi media a Dogliani si trasforma in duello: tante domande, le risposte non velano granché. I palinsesti saranno annunciati a giugno. Minoli incalza, ironizza, ripropone anche il video dell’intervista in cui Matteo Renzi, allora segretario del Pd, ospite a Dogliani tre anni fa, lodava Enrico Letta. Si sa com’è andata a finire. «Renzi» fa notare a Campo Dall’Orto, «ha detto le stesse cose di lei: come si sente?». «Io farò il mio lavoro per tre anni» risponde il direttore generale della Rai, senza fare una piega. Poi Minoli gli chiede cosa apprezza del premier e cosa non gli piace. «Mi piace la capacità di innovazione in un Paese che ne ha bisogno e il coraggio di portarla avanti. Mi piace meno la difficoltà di accesso al suo tempo e la possibilità di avere un confronto continuo con lui su temi importanti». Campo Dall’Orto difende la mission del servizio pubblico e il canone: «Un canone di 100 euro all’anno, poco più di otto euro al mese, è alla portata di tutti: è meno di un caffè al giorno. Averlo abbassato e messo in bolletta è giusto. La Rai questi soldi li vale. È importante che il governo abbia avviato le consultazioni sul rinnovo del contratto di servizio perché da questo dipende il futuro della Rai ». Tv di servizio e un occhio all’Auditel, l’interesse per Paolo Bonolis è concreto. «È un fuoriclasse della tv, certo che lo vorrei, come vorrei Maurizio Crozza. L’ho scoperto io. Sono nomi nell’Olimpo di quelli bravi». L’informazione resta centrale. Il caso dell’intervista al figlio di Totò Riina a Porta a porta «è stato un vulnus» ma Bruno Vespa è confermato «anche se su RaiUno non ci sarà solo lui. Per RaiDue lavoriamo a un programma nuovo con Nicola Porro, e anche Ballarò verrà ripensato. Non sono contro i talk show» chiarisce Campo Dall’Orto «ma devono trovare la loro forma». Ancora incerto il destino della trasmissione, quindi, ma il dg precisa: «Non saranno Andrea Vianello o Alessandro Cattelan a condurla». La fiction sarà innovata nel linguaggio e nell’immagine: «Non è solo la ricerca dell’ascolto a guidarci, ho confermato È arrivata la felicità e Tutto può succedere, che pure non avevano dato risultati alti, perché sono serie in cui credo». All’incontro sulla fiction con il direttore di RaiFiction Tinny Andre atta e il produttore Pietro Valsecchi, la soluzione la trova Checco Zalone in collegamento telefonico: «Il futuro delle fiction? Non farle più. Ho visto scimmiottare le produzioni estere, soprattutto americane, con risultati scadenti. Io resterei sull’italiano, senza scopiazzare».