Pubblicato il 22/01/2016, 13:34 | Scritto da La Redazione
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Auditel ora costa 20 milioni all’anno – Come evitare le trappole del nuovo canone Rai

Auditel ora costa 20 milioni all’anno – Come evitare le trappole del nuovo canone Rai
Panel di telespettatori già rinnovato e in ampliamento, 957mila euro gli indennizzi. Ma il contratto con Nielsen potrà essere rescisso a luglio. La fregatura in bolletta. Per chi ha due case il rischio del doppio pagamento è altissimo: ecco le precauzioni da adottare.

Rassegna stampa: Italia Oggi, pagina 21, di Claudio Plazzotta.

Auditel ora costa 20 milioni all’anno

Panel di telespettatori già rinnovato e in ampliamento, 957mila euro gli indennizzi. Ma il contratto con Nielsen potrà essere rescisso a luglio.

Le emittenti televisive nazionali dovranno pagare ad Auditel 18 milioni di euro per le rilevazioni dell’audience nel 2015 e, come da preventivo economico, un importo di 19,8 milioni di euro per l’esercizio 2016, con una ripartizione dei costi in base alle fette di audience intercettate da ciascun gruppo nel periodo ottobre 2015-settembre 2016. Quanto al panel di telespettatori monitorati da Auditel, oltre a quello di base di 5.600 famiglie completamente rinnovato dopo l’incidente Nielsen dello scorso 1° ottobre, si sta costruendo il cosiddetto Superpanel di 10 mila famiglie dotate di set meter e che sarà a regime nel luglio di quest’anno (le prime 5 mila famiglie saranno attive già a partire dalla fine di gennaio). Ciò, ovviamente, giustifica l’aumento di costi per le emittenti nazionali (da 18 a 19,8 mln all’anno). Ma, va riconosciuto, in poche settimane è stato rinnovato e allargato il panel e sono stati sostituiti tutti i meter, con una rapidità di azione che in pochi avrebbero attribuito ad Auditel.

L’incidente con Nielsen (un dipendente di Nielsen, lo scorso 1° ottobre, ha inviato una mail svelando in chiaro il nome di molte delle famiglie del panel) si può ritenere concluso sul piano dei cosiddetti «indennizzi di ristoro» ad Auditel, ovvero i costi per professionisti e consulenti attivati per tamponare l’incidente stesso. E l’importo determinato in 957 mila euro è già stato versato ad Auditel. Nielsen, però, a sue spese, ha dovuto rifare l’intero campione e rinegoziare i contratti con Auditel. A questo punto Auditel è tutelato su prefissate performance Nielsen relative sia al panel base, sia al Superpanel. E se, entro luglio, ci fossero mancanze da parte di Nielsen, Auditel avrebbe facoltà di rescindere il contratto, facendo perdere a Nielsen Italia, quindi, un budget vicino ai 20 milioni di euro all’anno.

Entro 15 giorni, poi, dovrebbe arrivare la nomina del nuovo presidente di Auditel, dopo le dimissioni del presidente fondatore, Giulio Malgara, lo scorso 19 gennaio. Le società di Malgara stanno infatti vivendo una fase di sofferenza, e, nonostante i 78 anni, il mestiere di imprenditore, questa volta, ha prevalso sul ruolo istituzionale in Auditel. Ora il consiglio di amministrazione di Auditel (dove in dicembre Valentino Cagnetta è subentrato al dimissionario Gian Paolo Tagliavia) è al 50% nelle mani di Upa. E per la poltrona di presidente il grande favorito è proprio l’attuale presidente di Upa, Lorenzo Sassoli de’ Bianchi.

 

Rassegna stampa: Libero, pagina 7, di Dino Bondavalli.

Come evitare le trappole del nuovo canone Rai

La fregatura in bolletta. Per chi ha due case il rischio del doppio pagamento è altissimo: ecco le precauzioni da adottare. L’insidia del domicilio, il nodo degli studenti in affitto. Bollettini postali come scudo. E per i ricorsi…

Di sicuro c’è che evadere sarà molto più dura rispetto al passato. Se fino allo scorso anno oltre il 30% delle famiglie italiane non pagava il canone Rai con punte del 56% a Crotone e del 55% a Napoli quest’anno la percentuale di evasione è destinata a diminuire drasticamente. Per il resto, l’inserimento del canone nella bolletta elettrica, adottato con l’ultima Legge di Stabilità firmata dal governo Renzi, è un provvedimento che nasconde parecchie incognite. E che, al di là della confusione e dei dubbi che sta seminando, rischia di trasformarsi in un nuovo incubo burocratico. Anche se all’apparenza la misura sembra chiara, quanto accaduto lo scorso anno con il 730 precompilato (che ha costretto buona parte dei contribuenti a correre ai ripari per correggere gli errori presenti nelle dichiarazioni) non promette niente di buono. Tanto che è facile prevedere che a luglio, quando scatterà la prima rata del canone, le brutte sorprese per le famiglie non mancheranno.

CHI DEVE PAGARLO Per evitare di trovarsi a pagare più volte la tassa la cui entità è stata ridotta a 100 euro rispetto ai 113,5 del 2015 conviene stare in allerta e pronti al contrattacco. Punto di partenza è la presunzione di possesso della tv per ciascuna «utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica». In altre parole, chiunque abbia sottoscritto un contratto con un fornitore di elettricità dichiarando di essere residente nell’immobile in questione, usufruendo così delle tariffe e della tassazione più bassa riservata alle prime case, a luglio si ritroverà in bolletta la prima maxi rata di 70 euro. Altre tre rate da 10 euro ciascuna verranno poi spalmate nelle bollette successive. È soggetto all’obbligo del pagamento chiunque detenga un «apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive». Appartengono a questa categoria tutte le apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare. Più chiaramente, per essere soggetti al canone basta avere una tv, anche se la si usa semplicemente per giocare ai videogiochi o guardare dvd.

IL COMPUTER Il personal computer è invece soggetto al canone solo se dotato di ricevitore apposito per ricezione di segnale terrestre o satellitare. Se, come nella quasi totalità dei casi, consente semplicemente l’ascolto o la visione di programmi radiotelevisivi via Internet, non è assoggettabile al canone. Almeno per il momento. Lo stesso vale per tablet e smartphone. Chi si accontentasse di guardare i programmi televisivi in questa maniera pur di non pagare, dovrà però prestare molta attenzione. Come detto, la «fregatura» è che si presume in automatico l’esistenza di una tv a fronte di un’utenza per la fornitura di energia elettrica. L’onere di provare di non possedere l’apparecchio è in carico al cittadino, che dovrà certificare la sua assenza di anno in anno con comunicazione all’Agenzia delle entrate. Non è invece più possibile disdire l’abbonamento chiedendo il suggellamento dell’apparecchio.

AUTOMATISMI Un altro pericolo arriva dalla domiciliazione. Visto che l’importo del canone verrà inserito automaticamente in bolletta, a partire da luglio anche il pagamento della tassa per il possesso della televisione avverrà in automatico. A partire dalla prossima estate, quindi, converrà acquisire la buona abitudine di controllare di volta in volta la bolletta anche se si ha l’addebito automatico sul proprio conto bancario. Altrimenti, in caso di errori o doppie fatturazioni, si rischia di pagare più volte la tassa senza rendersene conto. Si pensi a una giovane coppia che nella realtà convive ma i cui componenti hanno residenza in due luoghi diversi, perché prima della convivenza entrambi avevano acquistato un piccolo appartamento come immobile principale. Per loro il canone è raddoppiato in automatico. E anche se c’è la possibilità di dichiarare l’assenza di tv in una delle due case, il rischio che l’addebito arrivi comunque senza possibilità di bloccarlo è alto.

MEGLIO LE POSTE Non basta. Al momento, infatti, non è noto né a chi ci si dovrà rivolgere per correggere l’errore qualora la tassa televisiva venisse addebitata per errore due volte o a un utente che non è tenuto a pagarla, né quale procedura sarà poi necessario seguire per chiederne il rimborso. Un argomento sul quale per ora non ci sono certezze. E sul quale si è in attesa che ministero dell’Economia e delle finanze e Agenzia delle entrare emanino una circolare che dia indicazioni operative e definitive. Per evitare brutte sorprese ed esser sicuri di poter esercitare un controllo non resta quindi che disdire la domiciliazione bancaria e richiedere al proprio gestore elettrico i bollettini (da versare, per esempio, in ufficio postale). A quel punto si potrà decidere di pagare solo l’importo dovuto per l’energia. Per chi deciderà di farlo c’è però in agguato la richiesta di cauzione da parte del gestore per chi non domicilia le bollette. Inoltre, che basti la dichiarazione dell’assenza della tv per evitare un contenzioso con l’Agenzia delle entrate è tutto da verificare.

VILLEGGIATURA Pericolo in agguato anche per quel che riguarda le seconde case. In teoria, nel caso di possesso di una seconda abitazione, nulla è dovuto per questa. Basta però che qualcuno in famiglia abbia stabilito la propria residenza in questa abitazione per ritrovarsi di fatto a dover pagare due canoni. Anche in questa eventualità, si può evitare il canone inviando l’apposita dichiarazione. Tuttavia il passaggio è banale solo sulla carta. Basti pensare che le modalità attraverso cui evaderlo devono ancora essere definite con un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate. Non a caso, alcune associazioni dei consumatori consigliano di aspettare l’arrivo della prima maxi rata per inviare la dichiarazione di assenza della tv, che sarà peraltro valida solo per l’anno in corso e, nel caso in cui dovesse rivelarsi falsa, esporrà a responsabilità penale e al rischio di una denuncia. Chi invece decidesse di evadere il canone, rischia una sanzione fino a 619 euro per ogni annualità.

STUDENTI IN AFFITTO Ma i problemi non finiscono qui. Nel caso di un appartamento dato in affitto a una persona che ci stabilisca la propria residenza, Rai spiega chiaramente che a pagare è l’affittuario (anche se il televisore non è suo) in quanto detentore dell’apparecchio, in altri casi non si sa cosa potrà accadere. Si pensi a un appartamento affittato da più persone, come accade con gli studenti universitari fuori sede, senza che nessuna di loro stabilisca la propria residenza nell’immobile. L’intestatario del contratto elettrico riceverà comunque in bolletta il costo del canone? E a quel punto come lo dovrà suddividere? Oppure le seconde case affittate in questa maniera rappresenteranno una zona franca e un possibile fronte di evasione? Tutte questioni ancora da chiarire e da verificare alla prova pratica. Di certo, le brutte sorprese non mancheranno, nel più classico stile del governo Renzi.

 

(Nella foto il logo di Auditel)