Pubblicato il 03/12/2015, 14:31 | Scritto da La Redazione

Contenuti Rai verso Telecom – Tuteliamo Colpo Grosso come fosse un’opera d’arte

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 18, di Andrea Biondi.

Contenuti Rai verso Telecom

Allo studio un’intesa fino al 2017: canali e programmi dell’emittente visibili su Timvision. Previste la coproduzione di miniserie e le licenze sulle prime visioni.

Da una parte la Rai coni suoi contenuti e le sue produzioni. Dall’altra Telecom, con la sua piattaforma Timvision in fase di implementazione e che, in linea teorica, potrebbe servire anche per un eventuale ma per nulla scontato né tantomeno deciso sbarco della Rai nell’universo pay. È attorno a questi capisaldi che si stanno sviluppando le discussioni fra le due società in vista di un accordo. L’intesa, a quanto risulta al Sole 24 Ore, dovrebbe guardare al 2017 come durata e potrebbe avere come approdo anche collaborazioni nella produzione di miniserie. Le discussioni fra Rai e Telecom, di cui Il Sole 24 Ore è venuto a conoscenza e aventi come baricentro Timvision, vanno avanti da tempo e si inseriscono in un contesto di grande attivismo nell’universo della tv on demand. Tim e Rai hanno già un accordo. Alcuni contenuti sono visibili agli abbonati Timvision e inclusi nella sottoscrizione; altri sono Tvod (si paga per quel che si vede) e c’è poi tutta la parte di replay tv che permette la visione di programmi Rai in differita.

Quello in discussione è un rinnovo, ma anche un potenziamento dell’accordo esistente (peraltro non si tratterà di un accordo in esclusiva), con la possibilità di avere in licenza alcune “prime” di produzioni cinematografiche della Rai. Accanto a questo, sulla piattaforma Timvision potrebbe fare la sua comparsa un’app Rai (al pari di quelle di Netflix o altre già presenti nella schermata Timvision) che in teoria un domani potrebbe essere usata anche per un’offerta pay. Intanto quella con Rai non è l’unica partnership allo studio per Timvision. A quanto risulta i contatti sono stati avviati anche con Chili Tv. Il tutto nel contesto di un rafforzamento in un momento in cui l’arrivo di Netflix ha acceso i riflettori su un mondo in cui operano attori come Infinity (Mediaset), Skyonline, Chili, ma anche Amazon, Google Play, Wuaki.tv.

Timvision si è poi rafforzata anche rinnovando l’accordo con Disney. Forse un po’ tardi visto che anche se attiva da anni, non ha sicuramente sfondato e ora si trova dinanzi a competitor agguerriti e attrezzati? «Tutto il contrario. Forse – replica Daniela Biscarini, responsabile Multimedia entertainment di Telecom – era troppo presto prima. Oggi il bisogno di connettività sta facendo prendere forma a questo mercato». Anche sui pericoli della competizione Biscarini ha una visione meno preoccupata di quanto si possa pensare. «I clienti impareranno a comporre il loro palinsesto. Si sfrutteranno le offerte in simultanea, o anche alternandole. Si potrà avere un mese Netflix, un altro Mediaset Premium online o Skyonline e così via». Timvision dal canto suo scommette «sull’ampiezza del catalogo. Parliamo di 7mila fra film e serie tv. Il tutto unito a un prezzo più basso: è inclusa per chi attiva Tim Smart e costa 5 euro al mese per gli altri. Si uniscono solo altri 2 euro mensili per il decoder». Un ulteriore punto di forza su cui Telecom confida sta nel fatto che Timvision non va a incidere sul consumo dati in mobilità. «È un’enorme agevolazione. E per i prossimi mesi può costituire una leva importantissima per conquistare clienti». Che a fine anno dovrebbero salire a quota 500mila, dai 400mila di settembre.

 

Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 20, di Nanni Delbecchi.

Tuteliamo Colpo Grosso come fosse un’opera d’arte

Davvero la riconoscenza non è di questo mondo se il Teatro 12 di Cologno Monzese dove si girò Colpo Grosso è in affitto per 4 mila euro al mese. Bisognerebbe vincolarlo alle Belle Arti il luogo dove nacque questo pilastro seminale della nostra tv, il quiz di culto passato dal’87 al ’92 su Italia7 (ma prodotto dalla Fininvest). Se è vero che un pelo di fica tira più di un carro di buoi Colpo Grosso è stato il Frecciarossa della nostra Tv, come si può verificare su Mediaset Extra che lo sta riprogrammando in queste notti. Agli ordini di Umberto Smaila, i concorrenti si sfidano a un tavolo di roulette che sta al Casino Royale come Smaila in smoking sta a Sean Connery, ma tutto è una scusa per arrivare al dunque; spogliare i concorrenti medesimi, che finiscono in vestaglia, ma soprattutto le leggendarie Ragazze Cin Cin: Platonica, Besame Mucho, Supersonica, Enchanté

I loro spogliarelli vengono indagati con ineguagliata raffinatezza nei dettagli; l’affascinante paradosso delle autoreggenti con il reggicalze, la doppia mutanda di pizzo (prima alta in vita, poi il perizoma), le avvolgenti riprese dal basso, il punto di vista di Pierino che scruta la gonna della professoressa mentre sale le scale. “La patonza deve girare”: mai l’invito di Silvio Berlusconi fu preso più alla lettera dal produttore Paolo Romani, oggi capogruppo di Forza Italia. Onore alla coerenza: ben prima di Palazzo Grazioli, il bunga bunga era già tutto lì, nel glorioso Teatro 12 di Cologno Monzese.

 

(Nella foto Umberto Smaila a Colpo Grosso)