Pubblicato il 15/12/2023, 15:03 | Scritto da La Redazione

Myrta Merlino:”Prima pensavo ai critici, adesso al pubblico”

“Ma quale flop non capisco i veleni su di me”

Repuibblica, di Silvia Fumarola, pag. 40

«Fare Pomeriggio Cinque è stata una rivoluzione, ho dovuto cambiare radicalmente il modo di fare televisione» racconta Myrta Merlino, «venivo da L’aria che tira su La7, la mia comfort zone. Ma sono sempre stata curiosa del prossimo e anche il pop mi appartiene». Il debutto su Canale 5 a settembre, al posto di Barbara D’Urso, tra le polemiche, è stata la prima novità di questa stagione televisiva. Maglione fucsia come la sciarpona che la avvolge, motto della vita di Karen Blixen: «Per essere felici ci vuole coraggio».

Come vanno le cose?

«Prima pensavo ai critici, adesso al pubblico. Ho un competitor fortissimo, La vita in diretta, che ha una storia e una sola pubblicità contro le mie quattro. Dopo il nero degli spot riparto. Considero i 2 milioni di persone che mi seguono una medaglia; dopo tre mesi e mezzo non era scontato. D’Urso era di famiglia; io un’estranea venuta da una rete di nicchia».

Partiamo dai numeri; il confronto con “La vita in diretta” è in perdita.

«Pomeriggio Cinque è al 15,16% di share. Leggevo “flop”, l’editore che voleva sostituirmi, con i nomi delle conduttrici pronte a prendere il mio posto. Mentre uscivano queste notizie, mi arrivavano i fiori di Pier Silvio Berlusconi. Perché tanto veleno inutile? Mistero».

Ha mai sentito Barbara D’Urso?

«No. Mi ha chiamato Pier Silvio, il problema tra me e lei non esiste. Escludo che una donna intelligente come Barbara ce l’abbia con me». Che rappresenta “Pomeriggio Cinque” per lei? «Sto imparando a fare una cosa nuova, sono stata coraggiosa: oggi ho una sensibilità diversa nei confronti degli spettatori e la consapevolezza di saper fare altro. “Alleggerimento” vuol dire anche occuparsi di corna odi come decorare l’albero di Natale, capisci cos’è il rotocalco pomeridiano. Parli a un pubblico larghissimo».

Cosa invidia a “La vita in diretta”?

«La prima cosa che invidio a Matano è lui. Da solo si è cucito il programma su misura. Ma sono sicura che se non mi spappolo prima, farò somigliare Pomeriggio Cinque a Myrta. Ho avuto l’umiltà di mettermi in gioco e quando mi riesce sono felice. È tanto faticoso».

E snob?

«No. Mi sono adattata a un mondo diverso dal mio, ma sono curiosa. La cronaca nera è coinvolgente. Non c’è più una squadra “myrtacentrica”, ma una grande redazione. Mi sono costruita uno zoccolo duro, per Mediaset è un successo, il marketing dice che i giovani sono cresciuti. Se la parrucchiera chiede: “Non ti occupi di quello?”, ci ragiono. Sono in ascolto. Ho mollato le certezze».

Gli ospiti sembrano decisivi, si è creato un mercato?

«Sì esiste, con quelli autorevoli svolti. Per parlare di violenza e salute mentale sono fondamentali gli psicologi: Slepoj, Crepet o un neurologo come Sorrentino. Devi invitare chi dà un valore aggiunto. Mi fa piacere che le persone si fidino. Eleonora Giorgi, che vuole fare una battaglia pubblica sul tumore, mi ha spiegato: “Ho riflettuto e lo voglio dire da te”. In me c’è il rigore, sono figlia del giornalismo minoliano, e molto cuore. Ho aperto cassettini privati. Ho superato la prova più dura, il giudizio di mio padre».
(Continua su Repubblica)

 

 

 

 

 

 

(Nella foto Myrta Merlino)