Pubblicato il 12/12/2023, 19:01 | Scritto da La Redazione

Gerry Christmas: Gerry Scotti ugola d’oro natalizia grazie all’AI

Gerry Christmas: Gerry Scotti ugola d’oro natalizia grazie all’AI
Da bravo boomer è legato alle tradizioni, le feste di Natale sono sacre. Ma mai avrebbe pensato di reinterpretare i grandi successi natalizi, le canzoni che accompagnano le feste. «L'ho fatto perché il progetto è nato da un'idea di mio figlio Edoardo», racconta Gerry Scotti, conduttore popolare, amatissimo, di Mediaset, voce vellutata, nato a Radio Deejay. Così sul Corriere della Sera.

Gerry Scotti canta il Natale “Con l’intelligenza artificiale sono meglio di Michael Bublé”

Corriere della Sera, di Silvia Fumarola, pag. 31

Da bravo boomer è legato alle tradizioni, le feste di Natale sono sacre. Ma mai avrebbe pensato di reinterpretare i grandi successi natalizi, le canzoni che accompagnano le feste. «L’ho fatto perché il progetto è nato da un’idea di mio figlio Edoardo», racconta Gerry Scotti, conduttore popolare, amatissimo, di Mediaset, voce vellutata, nato a Radio Deejay. «Con Gerry Christmas mi sono fregato da solo. Vengo “memato” mille volte al giorno, nei meme divento Povero gabbiano, Lazza, Michael Jackson, sono l’uomo più trasformato dall’intelligenza artificiale. Così Edoardo, produttore, mi ha detto: perché non diventi Babbo Natale? L’idea ci è venuta meno di un mese fa, mi sembrava tardi, ma sono corso da Gianluca Guido di Warner, vergognandomi un po’, lui ha gli artistoni e gli ho parlato del progetto. Mi ha richiamato e mi ha detto: si fa». E lo zio Gerry, «un vecchio scarpone, diciamo la verità», ha interpretato undici classici, da Jingle bells e Last Christmas fino a Santa Claus is coming to town, da Feliz navidad a Driving home to Christmas «che è la mia preferita, forse la meno nota: adoro Chris Rea. E poi ho voluto mettere nel disco una canzone diventata un manifesto, che ha fatto capire quanto la musica possa cambiare le cose: Do they know it’s Christmas?quando i più grandi artisti del mondo ci hanno ricordato che mentre scartavamo i regali, magari costosissimi, c’era gente che non aveva da mangiare». Confessa che gli è piaciuto tantissimo cantare, fiero di non aver usato l’autotune ma l’intelligenza artificiale «che si è nutrita della mia voce, il risultato è formidabile. Sì, mi è piaciuta molto l’operazione, quest’anno mi sono tolto due sfizi che non pensavo di togliermi mai nella vita: il disco e il libro, Che cosa vi siete persi, che è in classifica, pazzesco. Cosa mi auguro? Che Gerry Christmas sia il disco di Natale di quest’anno, non me ne voglia Michael Bublé se prendo il suo posto, e che venga conservato per l’anno prossimo, per ascoltarlo ancora, ancora e ancora». Dice ridendo che il figlio Edoardo «è stato un aguzzino, prende sul serio tutte le cose che fa, è molto più serio di quanto non fossi io alla sua età: i ragazzi di 30 anni hanno riscoperto i valori, la famiglia, l’amicizia, il lavoro. Fa tutto con passione, è lui che segue i miei social, TikTok». Dai social con cui dialoga con i giovani a Io canto generation, successo di Canale 5, «in cui gli adolescenti si mettono in gioco e non c’è niente di male. Nella vita è giusto rischiare. Ricordiamoci che Verstappen sfrecciava in Formula 1 e non aveva la patente per guidare la macchina».
(Continua sul Corriere della sera)

 

 

 

 

 

(Nella foto la copertina di Gerry Christmas)