Pubblicato il 24/11/2023, 15:03 | Scritto da La Redazione
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Rai: Radiotelevisione Italiana o Agenzia Immobiliare?

Rai: Radiotelevisione Italiana o Agenzia Immobiliare?
Parte il piano di vendita degli immobili Rai, col Cda che ieri ha dato il via libera, con il voto a favore di tutti i componenti tranne l'astensione di Francesca Bria (Pd) e la non partecipazione di Igor De Biasio (Lega) per possibile conflitto d'interessi (è amministratore delegato di Arexpo e presidente di Terna). Cosi su Il Fatto Quotidiano.

Disastro Rai: vende le sedi, ma dopo le dovrà riaffittare

Il Fatto Quotidiano, di Gianluca Roselli, pag. 24

Parte il piano di vendita degli immobili Rai, col Cda che ieri ha dato il via libera, con il voto a favore di tutti i componenti tranne l’astensione di Francesca Bria (Pd) e la non partecipazione di Igor De Biasio (Lega) per possibile conflitto d’interessi (è amministratore delegato di Arexpo e presidente di Terna). Un’operazione che consentirà di fare rags», visto il periodo di vacche magre, con l’indebitamento che aumenta sempre più, e a fine anno potrebbe addirittura superare i 600 milioni, e la riduzione del canone da 90 a 70 euro in bolletta, con un recupero di risorse dalla fiscalità generale ancora tutto da quantificare. Quindi il piano immobiliare deciso nel 2022 cade a fagiolo per recuperare risorse. A partire dal 2026 saranno 17 gli immobili messi in vendita, tra cui il prestigioso Palazzo Labia (sede Rai di Venezia) e il Teatro delle Vittorie, a Roma Laprevisionediincasso, peri 160 mila mgtotali, è di circa 250 milioni, un bel po’ di fieno da mettere in cascina in previsione di tempi bui.

A COLPIRE, PERÒ, sono due aspetti. Il primo è che per diverse vendite, non tutte, ci si avvarrà della formula del “lease back”: l’immobile sarà venduto a un acquirente che poi lo riaffitterà alla stessa Rai che, dopo tot anni, potrà tornare a riscattarlo pagando la differenza rimasta. Ricorrono allease back le imprese che possiedono beni di grande valore e hanno bisogno di liquidità, con il vantaggio anche di scaricare i costi di manutenzione, che spettano al nuovo acquirente. Il secondo aspetto è che, per questa operazione, Viale Mazzini cerca un compratore unico, perché non vuole procedere a una vendita frazionata: cosa non facilissima, vistala cifra di cui si parla La seconda delibera dà invece il via libera al faticoso trasferimento della sede di Milano al Portello, di cui si parla da anni, con relativo abbandono della storica sede di corso Sempione, ormai obsoleta Il trasloco, però, avverrà solo nel 2029, tra sei anni, nell’area denominata MiCo Nord, grazie a un accordo con la Fondazione Fiera Milano cui la tv pubblica pagheràun affitto di 5,9 milioni l’anno per 27 anni, circa 160 milioni in totale.
(Continua su Il Fatto Quotidiano)