Pubblicato il 20/11/2023, 19:01 | Scritto da La Redazione

Alessandra Mastronardi: Con il denaro ho un rapporto di grande rispetto

Alessandra Mastronardi: Con il denaro ho un rapporto di grande rispetto
«Ne ho commessi, di errori: tante volte mi sono già trovata a ricominciare. Ma l'importante è reagire, ripartire. Ora, a 37 anni, sono ancora giovane ma so meglio chi sono». Alessandra Mastronardi ha il sorriso allegro di una ragazzina, con qualche luce di Sophia Loren negli occhi e nel disegno della bocca. Così la sua intervista a Nazione - Carlino - Giorno.

Mastronardi «Un kolossal tv con tutto il cuore»

Nazione – Carlino – Giorno, di Giovanni Bogani, pag. 25

«Ne ho commessi, di errori: tante volte mi sono già trovata a ricominciare. Ma l’importante è reagire, ripartire. Ora, a 37 anni, sono ancora giovane ma so meglio chi sono». Alessandra Mastronardi ha il sorriso allegro di una ragazzina, con qualche luce di Sophia Loren negli occhi e nel disegno della bocca. Ma è anche matura, consapevole delle sue scelte artistiche che l’hanno portata dal successo tv da ragazzina nella serie dei Cesaroni a vivere da sola a Londra, e a recitare diretta da Woody Allen in To Rome with Love. La vedremo, fra pochi giorni, in una serie per Paramount+, One Trillion Dollars, in streamaing in tutto il mondo da giovedì 23 novembre. È una coproduzione italo-tedesca, una scatenata avventura che parte da Berlino per arrivare a Firenze, e poi toccare altri luoghi, altri continenti. La storia, tratta da un bestseller del tedesco Andreas Eschbach, è molto semplice: che cosa accadrebbe, se un rider che consegna pizze si scoprisse erede di una fortuna immensa? Alessandra Mastronardi è Franca Vacchi, esperta di leggi patrimoniali che deve gestire, legalmente, questa delicatissima eredità lasciata a un ventenne e che ha un vincolo: deve essere usata per restituire all’umanità la speranza, il futuro che ha perduto. Incontriamo Alessandra a Berlino, a poche ore dalla première mondiale della serie.

Alessandra come è entrata nel progetto di One Trillion Dollars?

«Con un provino. Ho preso l’aereo, sono andata in Germania. Da quel provino ne è seguito un altro, e alla fine mi sono trovata legata a un grande progetto».

Che cosa la ha attratta della serie?

«Con un motore narrativo immediato, anche semplice, parla del cuore del problema: come dovremmo usare il denaro? Come andrebbe cambiato il sistema? In me ha toccato una corda sensibile: come ambasciatrice Unicef ho visto migliaia di bambini dimenticati, mortificati, senza futuro. Ecco. Abbiamo il dovere di pensare a una soluzione. E se ne parla una serie tv, con gli artifici del racconto popolare, ben venga».

Lei che rapporto ha col denaro?

«Il mio primo guadagno importante l’ho fatto a 19 anni, con ‘I Cesaroni’: ho comprato la macchina. Una Toyota Aygo. lo col denaro ho un rapporto di grande rispetto. Soprattutto per quello degli altri».

Ha detto no a proposte ben pagate?

«Certo. Ho detto no ad alcune pubblicità, perché non credevo io stessa al prodotto: “non posso dire agli altri compratela”, mi sono detta».
(Continua su Nazione – Carlino – Giorno)