Pubblicato il 16/11/2023, 15:01 | Scritto da La Redazione

Giorgia Meloni potrebbe mettere subito mano al cantiere Rai

Giorgia Meloni potrebbe mettere subito mano al cantiere Rai
La Rai è arrivata al capolinea: a giugno scade il cda. Giorgia Meloni sarà chiamata, ancora, a scegliere. La novità è che potrebbe anticipare la sua scelta. Può infatti nominare il nuovo ad subito. Oltre alla Rai scadono i vertici di Ferrovie e quelli di Cdp. Sono tre grandi nomine collegate. Così su Il Foglio.

Rossi nuovo ad Rai e a Salvini le Ferrovie. Meloni potrebbe ora anticipare la staffetta a viale Mazzini.

Il Foglio, di Carmelo Caruso, pag. 1 – 10

La Rai è arrivata al capolinea: a giugno scade il cda. Giorgia Meloni sarà chiamata, ancora, a scegliere. La novità è che potrebbe anticipare la sua scelta. Può infatti nominare il nuovo ad subito. Oltre alla Rai scadono i vertici di Ferrovie e quelli di Cdp. Sono tre grandi nomine collegate. Le Ferrovie sono da sempre la mela proibita di Matteo Salvini. La Rai è invece la vecchia porcellana che Meloni tira fuori quando le serve. Quando le serve la premier non esita a farsi sentire. Chiama i vertici della tv di stato per tutelare Pino Insegno, per trovargli uno sgabello, così come tutela Nunzia De Girolamo. Anche l’ultima puntata del suo Avanti Popolo ha totalizzato il due per cento di share. Tutto le è perdonato, tanto, De Girolamo, ed è quanto si ripete in Rai, “è voluta da Meloni”. Il rapporto di Meloni con la Rai è di dissimulazione. Lascia passare l’idea che della Rai non gliene importi nulla, anzi, vuole dare quasi l’impressione di pensarla come Salvini, ovvero che la Rai sia un ferrovecchio. Peccato che, ogni sera, Meloni guarda il Tgl del suo Chiocci, il direttore-sottosegretario ai Rapporti con Chigi (ieri ragionava con l’editore di Giornale e Libero, Angelucci, al Bar Ciampini) e si piace. Meloni, per invertire il racconto Rai, un racconto di flop, scioperi, catastrofe industriale, Potrebbe accelerare la staffetta SergioRossi. E’ una delle possibilità. E’ un’operazione che coinvolge Salvini: anticipare l’avvicendamento tra l’ad Sergio e il dg Rossi, con il lasciapassare della Lega. Salvini potrebbe ottenere in cambio Ferrovie.

Il cda Rai è ormai una fotografia che non rappresenta più l’attuale Parlamento, l’editore della Rai. Siedono in cda Di Majo, per il M5s, Simona Agnes per FI, Francesca Bria per il Pd e Igor De Biasio per la Lega. I dipendenti Rai si apprestano a votare il sostituto di Riccardo Laganà, scomparso prematuramente. La Rai potrebbe salire sull’alta velocità Meloni. Infastidita dai quotidiani articoli contro la tv di stato, tvguidata dalla coppia SergioRossi, due che fanno promesse, almeno in pubblico, di amicizia sincera, Meloni riflette se cambiare binario alla Rai. E’ già accaduto pochi mesi fa. E’ stata la premier, insieme al ministro della Cultura, Sangiuliano, il ministro toVcienizzato (ha inaugurato ieri la mostra su Tolkien, la mostra che Meloni ha preteso come si pretende in estate un gelato) a gestire l’uscita dell’ex ad Rai, Carlo Fuortes. Giuridicamente è stato un disastro. Una volta lasciata la Rai, la nomina di Fuortes, al Teatro San Carlo di Napoli, è stata impugnata dal vecchio soprintendente. A dirimere la questione sarà la Consulta. Non si può dire tuttavia che, almeno in Rai, il risultato non sia stato ottenuto. Sergio, come concordato con Rossi, è stato indicato dal Mef, nuovo ad. Da ad, Sergio ha nominato Rossi suo direttore generale. A Napoli, durante la presentazione dei palinsesti Rai, quando il Foglio ha chiesto a Sergio: “Ma lei sta riscaldando la sedia per il suo amico Rossi?”, Sergio ha risposto: “Non riscaldo la sedia di nessuno. Sono un uomo Rai”. Sergio si sta distinguendo per garbo, astuzia. In futuro avrà solo da scegliere e questo governo non potrà che dargli. In Rai sin dall’inizio si era ragionato sullo scambio di poltrone. Rossi ad e Sergio dg. Il Foglio ha raccontato che pure Chiocci, il sottosegretario per i rapporti Rai con Chigi, è un nome possibile. Quest’ultima possibilità scatenerebbe di fatto un conflitto in FdI. E’ come se a Fazzolari, Meloni togliesse la delega strategica e ad Arianna Meloni il controllo del partito. Per queste ragioni Meloni potrebbe fare Meloni.
(Continua su Il Foglio)