Pubblicato il 14/11/2023, 15:01 | Scritto da La Redazione

Andrea Imperiali di Auditel: Le smart Tv hanno superato le Tv tradizionali

Andrea Imperiali di Auditel: Le smart Tv hanno superato le Tv tradizionali
É stato presentato oggi nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica il Sesto Rapporto Auditel-Censis, che è stato introdotto dal Presidente di Auditel Andrea Imperiali. Qui di seguito vi proponiamo le sue parole.

Il mio compito oggi sarà molto semplice, e molto veloce, quello di introdurre il Sesto Rapporto Auditel-Censis che assieme ai ricercatori del Censis abbiamo voluto denominare quest’anno: LA NUOVA ITALIA TELEVISIVA  – Sorpasso delle Smart Tv (triplicate) sui televisori tradizionali – Gli schermi connessi sono 97 milioni – Aumenta la fruizione in streaming dei network nazionali

Ovvero, la fotografia di un Paese che, nonostante la banda larga non sia ancora capillarmente diffusa, è sempre più digitalizzato e sempre più lo sarà quando il PNRR avrà raggiunto l’obiettivo stabilito di connessioni a 1 Gigabit su tutto il territorio nazionale e per tutti i nostri concittadini.

Ma il mio compito oggi, come di consueto, è quello di guidarvi velocemente attraverso l’elemento sul quale questo rapporto si fonda: ovvero la Ricerca di base Auditel.

Che cos’è – e per i pochi che ancora non la conoscessero – a cosa serve davvero in due parole, la Ricerca di Base Auditel.

Diciamo che la ricerca di Base probabilmente non è uno degli elementi più noti della nostra attività, ma al contrario costituisce un asset strategico e di grande rilevanza, giacché ha il compito di scattare una fotografia estremamente nitida – oggi diremmo in 8K – della società italiana al fine di riprodurre un panel costantemente rappresentativo della popolazione… della reale popolazione italiana.

Da un punto di vista tecnico la Ricerca di base si articola su tre elementi fondamentali…

  1. Accertare – attraverso un impianto di 41.000 interviste, effettuate direttamente nella casa degli italiani, face-to-face, – la reale struttura, la reale fisionomia delle famiglie, temperando e neutralizzando tutti gli effetti anagrafici e fiscali con cui esse sono spesso rappresentate.
  2. Fotografare la società italiana in tutte le sue dimensioni, socio-demografiche, psico-grafiche, socioculturali, comportamentali, e per fare questo mappiamo praticamente:
    • tutte le dotazioni famigliari e individuali, senza tralasciare nessun device, dal forno a micro-onde fino alla fibra ottica;
    • le interazioni che i componenti svolgono con questi device;
    • i ruoli decisionali svolti dai membri della famiglia nei comportamenti di fruizione.

Tutto ciò al fine di poter riprodurre un campione capace di riflettere, costantemente, ogni minimo cambiamento che attraversa la nostra società (motivo per cui la ricerca viene aggiornata ben 7 volte l’anno).

  1. Infine, la Ricerca di Base costituisce anche il naturale serbatoio da cui attingere per assicurare la necessaria rotazione alle famiglie-campione del panel, che deve essere costantemente rinnovato.

Ne deriva una fotografia preziosa e originale della società italiana che ci ha

consentito di avviare un dialogo costante e una collaborazione continua con le principali istituzioni statistiche del Paese, da ISTAT a Banca d’Italia, dal Censis ai più importanti Centri Studi e gli Atenei del Paese.

Il tutto sotto l’egida e il coordinamento della COGIS, la Commissione per la Garanzia dell’Informazione Statistica che ha addirittura inserito Auditel e la sua ricerca di base all’interno del Piano di Statistica Nazionale; e sotto l’egida del SISTAN, il Sistema di statistica nazionale di cui Auditel è entrata a far parte.

Ebbene, mi fa piacere sottolineare come, proprio grazie alla Ricerca di Base, dal 6° Rapporto Auditel-Censis emerga ancor più marcatamente rispetto al passato, l’assoluta centralità della TV nel processo di trasformazione del Paese in chiave digitale.

In particolare, il Rapporto di quest’anno registra…

  • Il sorpasso delle Smart TV sui televisori tradizionali. Negli ultimi sette anni i televisori tradizionali si sono ridotti di 12 milioni e 100.000 esemplari, mentre le Smart TV sono triplicate, passando da poco più di 7 milioni a 21 milioni (+ 13 milioni e 600.000 in valore assoluto). Sommando i televisori tradizionali connessi attraverso dispositivi esterni, il numero delle Connected TV sale a 22,8 milioni.
  • Dal Rapporto emerge un conseguente aumento della visione in streaming. Nel 2023, 26 milioni e 300.000 italiani, il 45,8% del totale, ha fruito di contenutitelevisivi su piattaforme e siti web: nel 2017 erano il 27% del totale e non raggiungevano i 16 milioni. Sono quindi aumentati del 66,2% nei sette anni considerati, con una spinta decisiva nell’anno della pandemia che si è mantenuta negli anni successivi (+7,3% dal 2022 al 2023).
  • Di fronte ad una tale trasformazione dei consumi, che vede protagonisti sul palcoscenico globale grandi gruppi multinazionali, i broadcaster italiani non si sono fatti trovare impreparati, anzi! Oggi con i loro cataloghi e le loro piattaforme, hanno dimostrato di poter tenere con gli ascolti lineari e recuperare preziose quote di ascolto aggiuntivo sulle piattaforme digitali.

 

 

 

 

 

 

(Nella foto Andrea Imperiali)