Pubblicato il 09/11/2023, 15:02 | Scritto da La Redazione

MFE, Stefano Sala: In tutti i Paesi europei c’è interesse al progetto di Mfe

MFE, Stefano Sala: In tutti i Paesi europei c’è interesse al progetto di Mfe
Un gruppo Mediaset che non smette di «guardarsi intorno per individuare soluzioni di crescita», dice Stefano Sala, consigliere d'amministrazione di Mfe, e numero uno di Mfe Adv, Publitalia, Publiespana e Publieurope: le concessionarie del gruppo. L'espansione internazionale è parte integrante della strategia di MediaforEurope. Così su Il Sole 24 Ore.

«In Mfe sempre pronti a individuare opportunità di crescita oltreconfine»

Il Sole 24 Ore, di Andrea Biondi, pag. 33

Un gruppo Mediaset che non smette di «guardarsi intorno per individuare soluzioni di crescita», dice Stefano Sala, consigliere d’amministrazione di Mfe, e numero uno di Mfe Adv, Publitalia, Publiespana e Publieurope: le concessionarie del gruppo. L’espansione internazionale è parte integrante della strategia di MediaforEurope (nuovo nome del gruppo Mediaset). Accompagnata, peraltro, dalla corsa della raccolta pubblicitaria. «Negli ultimi 4 anni ci sarebbero stati – puntualizza Sala – tutti i fattori per immaginare, se non un crollo, quantomeno una caduta importante degli investimenti pubblicitari. Invece il mercato della pubblicità in Italia è rimasto, a grandi linee, sui livelli del 2019. E anche nel 2023 avremo un mercato stabile o, più probabilmente, in leggera crescita».

Cosa ha difeso gli investimenti pubblicitari?

Nel nostro Paese, in parallelo alla progressione comunque positiva del Pil degli ultimi 3 anni, è definitivamente maturata la consapevolezza che la pubblicità è un vero investimento strategico. Vale meno dell’1% del Pil ma è un fattore di accelerazione del ciclo economico quando è positivo e di difesa della baseline in fasi negative.

Mediaset come va in questo contesto?

Bene. E non soltanto rispetto allo scorso anno. Se già avevamo chiuso il 2022 con un +0,4% verso il 2019, rispetto a un mercato che era ancora qualche punto sotto la base del 2019 , prevediamo un ulteriore consolidamento di questo trend positivo per il 2023 dove i primi io mesi stanno facendo registrare un +0,4% . Se guardo all’accelerazione delle ultime settimane, con un mese di ottobre a +8% in Italia, registrando la raccolta più alta degli ultimi 7 anni e un mese di novembre che si muove alla medesima velocità, è ragionevole dire che il risultato finale di quest’anno vedrà un ulteriore, sensibile, miglioramento. Ed è certo che ci troveremo ad avere una quota di mercato più alta di almeno 2 punti rispetto al 2019.

Fin qui l’Italia, ma allargando lo sguardo oltreconfine che evidenze ci sono?

Se guardiamo i top 5 mercati in Europa dove siamo operativi come gruppo, grazie a Publieurope, in generale Italia e Spagna hanno un trend del totale mercato e, nello specifico, della Tv sicuramente migliore rispetto a Francia, Germania e Uk. Mi piace sottolineare che, come Mfe Advertising, l’integrazione organizzativa tra Spagna e Italia, avviata a fine 2022, è sicuramente positiva e sta producendo risultati tangibili dal punto di vista dello sviluppo dell’offerta, soprattutto accelerando la roadmap digitale. Inoltre anche in Spagna il bimestre settembreottobre presenta una raccolta in crescita e questo ha prodotto una progressione sui 10 mesi migliore di quanto previsto nei nostri piani.

Dopo M6 in Francia tempo fa, nelle ultime settimane sono emersi rumors di un vostro possibile interessamento in terra portoghese. Conferma?

Non confermo né smentisco indiscrezioni. In tutti i Paesi europei c’è interesse al progetto di Mfe di diventare un gruppo media paneuropeo. Nello specifico dico solo che tanti clienti multinazionali e tanti grandi centri media internazionali considerano la penisola iberica, Spagna e Portogallo, come un’unica realtà. In ogni caso non smettiamo di guardarci intorno per individuare soluzioni di crescita e, a questo riguardo, sempre la Francia, ma anche i Paesi Bassi e la Grecia rappresentano valide, seppur differenti, alternative.

In Germania, dove siete il maggior azionista, come valutate la recente decisione di Prosieben di concentrarsi sul business dell’entertainment e soprattutto come vanno, se ci sono, eventuali progetti di collaborazione?

Consideriamo positivamente la decisione del ceo Bert Habets di concentrarsi sul core business anche se i risultati non sono ancora evidenti. Non è facile per Prosieben visto l’andamento dell’economia tedesca e del mercato pubblicitario nel 2023. Stiamo approfondendo eventuali sinergie nel mondo della tecnologia, anche e in particolare modo nell’ambito pubblicitario, mentre l’area dei contenuti non è coinvolta. Ci aspettiamo comunque di trovare vantaggi consistenti nel lavorare insieme. Gli stessi vantaggi di cui abbiamo evidenza dall’integrazione con Mediaset España. E non dimentichiamo che oltre che Germania Prosieben significa anche Austria e Svizzera. Ma c’è un ultimo aspetto sul quale invito a riflettere. Altrimenti non si può cogliere il vero cambiamento in corso.
(Continua su Il Sole 24 Ore)