Pubblicato il 12/10/2023, 19:03 | Scritto da La Redazione

Luciana Littizzetto: “Mediaset? Mai firmato un’esclusiva, voglio essere libera”

Luciana Littizzetto: “Mediaset? Mai firmato un’esclusiva, voglio essere libera”
«Non è bello dover essere leggeri, dover far ridere mentre scoppia una guerra. La situazione in Israele è spaventosa» riflette Luciana Littizzetto. Torna in tv domenica con Che tempo che fa insieme a Fabio Fazio, sul Nove, canale di Warner Bros. Discovery. Così la sua intervista a Silvia Fumarola su Repubblica.

“Aspettiamo presto Zaki ora ci vuole delicatezza”

Repubblica, di Silvia Fumarola, pag. 40

«Non è bello dover essere leggeri, dover far ridere mentre scoppia una guerra. La situazione in Israele è spaventosa» riflette Luciana Littizzetto. Torna in tv domenica con Che tempo che fa insieme a Fabio Fazio, sul Nove, canale di Warner Bros. Discovery. Nella prima puntata era previsto Patrick Zaki, per presentare il libro Sognie illusioni di libertà (Nave di Teseo) ma non ci sarà. «Verrà nelle prossime settimane, la seconda o la terza puntata» racconta. «La situazione è delicatissima, difficile da gestire. Dobbiamo portare rispetto per Israele e quello che sta succedendo. Fabio si è messo al lavoro per riorganizzare la puntata, in modo funzionale, rispettoso e eticamente buono per tutti. Ci sarà la senatrice Liliana Segre». L’attualità predomina.

Sa che da lei il pubblico si aspetta un sorriso.

«Io ci provo, anche davanti allo specchio, la mattina, quando faccio gli esercizi per le rughe, per non far Contro ifemminicidi serve educazione Chiedo ai miei figli se gli è mai venuto in mente di usare la violenza Loro: “Sei matta?” venire gli occhi in giù. Ma la sfida contro la forza di gravità è improba».

Davanti alle immagini di devastazione cosa prova?

«Mi sento inopportuna, la guerra ti leva il respiro. Anche leggendo i giornali, sei inerme, impotente. Senti un peso sul cuore».

Cosa le dicono le persone quando la incontrano?

«Quando la vediamo alla Nove? E io correggo: il Nove. Dobbiamo capire se ci vedranno, ma sono tutti molto carini, aggiungono: “Era ora”. In studio avrò le scale, non entro liscia» .

Avrete come editorialista Ornella Vanoni.

«Sono così felice. Lei è la pazzia bella: intelligente, libera, l’età porta la libertà. I grandi dicono sempre quello che pensano, e ti fanno vibrare».

Cosa si aspetta dall’esperienza a Discovery?

«Se ti aspetti gli ascolti della Rai fai male, è una rete giovane. Siamo stati fortemente voluti e non ci succedeva da tempo. In questa realtà televisiva non c’è più spazio per sperimentare, i conduttori hanno bisogno di creare fidelizzazione, serve tempo. E il tempo non c’è, hai otto secondi di attenzione, quello che richiede costruzione e complessità dà fastidio. Sul Nove spero di sperimentare».

Intanto, però, è protagonista su Canale 5 a “Tú si que vales” che è campione di ascolti.

«Che tempo che fa aveva un pubblico trasversale ma ben definito, con Tú si que vales mi rendo conto di aver intercettato un bacino larghissimo, quello di Maria. Al supermercato mi fermano signore straniere, peruviani, romeni, mi fa molto piacere. Nello show ci sono poche parole e molte esibizioni. Con Fabio c’è la parola, anche la parola leggera però».

Sa che sui social il suo arrivo a Mediaset è stato criticato?

«Non ho mai firmato un’esclusiva. Voglio essere libera. Poi ho sempre lavorato a Mediaset, ho iniziato a Mai dire gol, sono andata ospite da Maria a C’è posta per te. Adesso quel mondo mi affascina, è rispettoso. Le interviste di Silvia Toffanin mi piacciono, come alcune trasmissioni della Rai, come Dinner club su Amazon, dove mi sono tanto divertita. Amo curiosare».

Programmi Rai preferiti?

«Belve mi incuriosisce, Francesca Fagnani è molto brava, mi piacciono le sue interiezioni, le pause, le facce. Poi intervista anche persone discutibili, le interiezioni diventano giudizi. E mi piace Cattelan».

Diceva che il clima che si respira non aiuta il debutto. Ma troverà lo stesso qualche “notizia balenga”?

«Ma certo e rimarrà sullo sfondo del paesaggio come nei quadri di Turner. Tra i due è Fabio il più innovativo. Lasciare dopo 40 anni la Rai… Adesso è contento, ha la voce squillantina. Ci siamo visti d’estate per gli spot, sembravamo Sandra e Raimondo. Noi peggio però».

Che cosa l’ha colpita in questi ultimi mesi?

«I femminicidi. Per me bisogna ripartire dalla scuola, dall’educazione sessuale e sentimentale. Perché le leggi, le denunce, la galera sono importanti, ma si deve partire dal basso. Chiedo ai miei figli: ma a voi è mai venuto in mete di usare la violenza? Mai. Mi hanno guardato come se fossi matta: “Non ci pensiamo nemmeno”».
(Continua su Repubblica)

 

 

 

 

 

(Nella foto Luciana Littizzetto)