Pubblicato il 11/10/2023, 19:03 | Scritto da La Redazione
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Michele Guardi: In Tv mi presto a fare la spalla

«Baudo mi volle come autore e lanciammo Beppe Grillo Chiamai Frizzi e Castagna perché li notò mia moglie»

Corriere della Sera, di Antonella Baccaro, pag. 29

(…)

Con che aspettative arrivaste a Milano?

«Con un lavoro. L’attore Taccio Musumeci aveva presentato me e Enzo a Pippo Baudo, che ci scelse come autori di una trasmissione abbinata alla Lotteria Italia: “Secondo voi”. Era il 1977. Sarò sempre grato a Baudo».

In quel programma c’era un Grillo agli esordi.

«Baudo lo pescò in un cabaret di Genova. Si presentò al provino con quell’accento lì: “Mi chiamo Grillo. Cosa volevate Dustin Hoffman?”».

Nell’8o lei sfonda con Palcoscenico, in coppia con il grande Antonello Falqui.

«Eravamo instancabili. Ogni inquadratura era studiata a tavolino. Ci mettevamo mesi a scrivere un programma di io puntate. Per registrare un balletto di 5 minuti si stava in studio un pomeriggio. Inconcepibile oggi».

Con Studio ‘8o la tv pubblica apre a attrici bellissime dei Bmovie, come Nadia Cassini, al Banco di un giovane Christian De Sica.

«Cassini doveva esserci più che fare qualcosa… De Sica già riempiva la scena». In Giochiamo al Varietà (198o) colleziona comici en ti nella storia: da Traisi a J nacci, da Bramieri a Proietti, suo orologio».

Bramieri?

«Umile. Si meravigliava essere Bramieri».

Pino Caruso?

«Timido. Che per un comico…».

Ma come si scrive per far ridere?

«Io vado a istinto.. Sono un grande spettatore: se una battuta fa ridere me, è buona».

1983. Per la prima volta un politico, Giulio Andreotti, è ospite di un varietà in tv.

«Gli avevo scritto senza troppe speranze. Invece venne. Fu spiritoso, come sempre. Poi tornò a fare la rassegna stampa a I Fatti Vostri. In studio stava per scivolare e la mia insostituibile coautrice Giovanna Flora lo sorresse: “Lei è una dei pochi che mi ha toccato la gobba” Scherzò».

Nel 1986 con altri autori inventa UnoMattina, il primo programma mattutino della Rai, è ancora in onda.

«L’idea è era dare un buon risveglio agli italiani parlando vita quotidiana».

«Quando in cielo c’è ancora la luna/ Unomattina arriva sicura/ porta notizie in tempo reale/ con la famiglia le puoi commentare». La prima sigla la scrisse lei. La cronaca nera non dominava ancora la tv.

«In una delle prime puntate mi opposi a che si parlasse di un suicidio».

È il 1988 e lei, a Europa Europa, porta in prima serata un giovane Fabrizio Frizzi.

«L’aveva notato mia moglie,alla tv dei ragazzi: “Guardalo, è bravo”. Lo era davvero».

Sua moglie le segnala spesso i conduttori?

«Sì, è successo con Alberto Castagna: faceva Il Tg con quello sguardo bricconcello».

È mai stata gelosa delle donne con cui lavorava?

«Mai. La nostra forza sta nel fatto che quando entro in casa, Il lavoro resta fuori. La mia vita è qui, in questo posto che abbiamo pensato insieme».
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

 

 

(Nella foto Michele Guardì)