Pubblicato il 14/09/2023, 17:02 | Scritto da La Redazione
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É una Disney sempre meno italiana

É una Disney sempre meno italiana
Disney Italia continua a licenziare. Ed è appena stata aperta una nuova procedura per il taglio di 20 dipendenti, di cui due dirigenti. Un tracollo senza fine, quello del colosso americano sulla Penisola, iniziato prima con la fusione con Fox Italia e poi col lancio della piattaforma in streaming Disney+. Così Claudio Plazzotta su Italia Oggi.

Disney, meno produzioni locali

Italia Oggi, di Claudio Plazzotta, pag. 17

Disney Italia continua a licenziare. Ed è appena stata aperta una nuova procedura per il taglio di 20 dipendenti, di cui due dirigenti. Un tracollo senza fine, quello del colosso americano sulla Penisola, iniziato prima con la fusione con Fox Italia e poi col lancio della piattaforma in streaming Disney+. Basti pensare che nel 2018 The Walt Disney company Italia aveva chiuso l’esercizio con ricavi per 323,5 milioni di euro e 207 dipendenti, mentre Fox Italia valeva 168 milioni di ricavi per 166 dipendenti. Un totale, quindi, di 491,5 milioni di ricavi per 373 dipendenti. Alla fine del 2022, digerita la fusione e chiusa Fox, tutto il nuovo polo Disney in Italia vale appena 187 milioni di euro di ricavi (-62% dei ricavi in appena quattro anni) e 222 dipendenti (-40% sul 2018). Ma, attenzione: i dipendenti, come si legge nel documento interno di Disney Italia consultato da ItaliaOggi, al 6 settembre 2023 sono già scesi a quota 196, di cui 193 a tempo indeterminato e tre a tempo determinato. E, alla fine del nuovo piano che prevede nuovi 20 esuberi, si assesteranno a 176. Perciò un -53%, quindi forza lavoro più che dimezzata rispetto al 2018. Che succede? Lo spiega il numero uno di Disney Italia, Daniel Frigo, nel documento stesso. In sintesi: nel febbraio 2023 il gruppo Disney, a livello globale, ha annunciato una revisione strategica che andrà a incidere soprattutto sui servizi in streaming offerti da Disney. Con l’obiettivo di ridurre i costi operativi per 5,5 miliardi di dollari, con l’individuazione di circa 7 mila esuberi. Il fatto è che Disney, a livello mondo, non sembra avere ben chiara la strada da percorrere: aveva scommesso fortissimo sulla piattaforma Disney+, congedando l’amministratore delegato Bob Iger nel febbraio 2020 per poi richiamarlo a novembre 2022, con un contratto prolungato fino a tutto il 2026. Ha rinunciato ai diritti che incassava in automatico, senza sforzo nè costi, vendendo le sue library (Star Wars, gli eroi Marvel, i film Pixar, quelli Disney, ecc) a editori terzi, per concentrare invece tutti i contenuti su Disney+.

Ma le cose non sono andate come previsto, la crescita di Disney+ si è rapidamente fermata, i costi sono lievitati. E il mercato sta fortemente penalizzando Disney: esattamente 12 mesi fa la sue azioni valevano 112 dollari. Ora siamo a 83 dollari, con un -26%, per una capitalizzazione di 153 miliardi di dollari. Tanto per fare un paragone, una azione di Netflix vale ora 434 dollari, con un +100% negli ultimi 12 mesi, e una capitalizzazione pari a 193 miliardi di dollari. Quindi Netflix, senza parchi, senza network tv, senza factory come Marvel, Pixar o Star Wars, vale 40 miliardi di dollari più di Disney. Tornando ai business italiani, la Penisola, in tempi di cura dimagrante mondiale, dovrà quindi fare la propria parte. Ricordiamo che, mattoncino dopo mattoncino, Disney in Italia è già di fatto uscita dal business della carta stampata (ha dato in licenza la pubblicazione di Topolino, Paperinik, ecc.), da quello televisivo (chiudendo tutti i canali Disney e Fox), dal merchandising (chiusi i vari Disney store), dall’home entertainment (la divisione è stata chiusa nel 2022). Adesso, come evidenzia bene il documento del 6 settembre, toccherà alle «funzioni dedicate alle produzioni locali», ovvero i vari prodotti originali italiani sviluppati per la piattaforma Disney+ e che finora non hanno portato ai risultati sperati. Parliamo di serie come Boris, Le fate ignoranti, The Good Mothers, o di intrattenimento come l’edizione italiana di Italia’s got talent attualmente in programmazione, o, ancora, della saga Leoni di Sicilia, non ancora uscita in piattaforma.
(Continua su Italia Oggi)

 

 

 

 

 

(Nell’immagine il logo di Disney+)