Pubblicato il 14/09/2023, 13:02 | Scritto da La Redazione
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Marinella Soldi: Oggi servono competenze difficili da reperire sul mercato

Marinella Soldi: Oggi servono competenze difficili da reperire sul mercato
Servirebbe un orizzonte di risorse certo. Più tempo: non tre ma cinque anni di mandato. Una diversa composizione del cda che, come alla Bbc, mettesse insieme competenze diverse. Una normativa più semplice: oggi, per fare un esempio, soggiaciamo al Codice degli appalti pubblici. Così la sua intervista sul Corriere della Sera.

«I compensi alla Rai? No al tetto per i manager Nessun conflitto d’interessi nel mio incarico alla Bbc»

Corriere della Sera, di Antonella Baccaro, pag. 17

A meno dieci mesi dalla fine del mandato da presidente in Rai, Marinella Soldi siede già in un altro consiglio di amministrazione, quello dell’emittente britannica Bbc. Un primato in Italia. Non c’è conflitto d’interessi?

«Rai e Bbc l’hanno verificato da subito. Non c’è perché operiamo in due mercati diversi, in lingue diverse. Non c’è competizione».

Che poteri ha?

«Sono uno dei dieci consiglieri non esecutivi, cioè delibero ma non eseguo le decisioni. La gestione è affidata ai quattro membri esecutivi, tra cui il direttore generale».

Come ci è arrivata?

«La Bbc affida a un cacciatore di teste la ricerca sulla base di criteri predefiniti. Ho fatto dei colloqui. Cercavano un profilo internazionale che avesse una strategia sul consumatore».

Che impegno comporta e per che compenso?

«Otto sedute annue per 33 mila sterline. Poco meno di 4o mila euro».

Si parla di modello Bbc in alcune proposte di riforma della governance della Rai.

«Ogni modello di servizio pubblico ha pro e contro. Della Bbc trovo interessanti le modalità di selezione dei consiglieri, il fatto che il direttore generale abbia un mandato senza scadenza e possa scegliersi i collaboratori. E che le performance si misurino».

Non che la politica stia un passo indietro?

«Anche lì ci sono gli stakeholders. È un servizio pubblico, non trovo sbagliato che si renda conto alla politica di come si spendono i soldi pubblici. Tutto sta nel bilanciare i vari poteri. Lì, ad esempio il dg è nominato dal cda».

L’ultimo presidente della Bbc si è dimesso per aver fadlitato un prestito all’ex premier Boris Johnson.

«Ci sono delle regole sul conflitto d’interessi».

Che noi dovremmo avere?

«Quando si affrontasse una riforma della governance, sarebbe un tema».

E cosa cambierebbe di quella della Rai?

«Servirebbe un orizzonte di risorse certo. Più tempo: non tre ma cinque anni di mandato. Una diversa composizione del cda che, come alla Bbc, mettesse insieme competenze diverse. Una normativa più semplice: oggi, per fare un esempio, soggiaciamo al Codice degli appalti pubblici».

Toglierebbe il tetto ai compensi dei manager?

«Sì, oggi servono competenze difficili da reperire sul mercato. È giusto premiare chi fa bene, ma anche facilitare un ricambio se necessario. Ed essere trasparenti: alla Bbc si documenta pubblicamente ogni spesa. Per lo stesso motivo renderei pubblici i compensi dei talent».

Resterebbero in Rai?

«Se si lavora in Rai, bisogna credere nei suoi valori».

La misurabilità delle performance c’è nel prossimo contratto di servizio?

«Nella bozza licenziata dal cda, siamo a buon punto. Ma a fare la differenza sarà la trasformazione digitale che renderà possibile, una volta decisi gli indicatori di performance, raccogliere i dati e verificare se si è sulla strada giusta».
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

 

 

(Nella foto Marinella Soldi)