Pubblicato il 12/09/2023, 17:03 | Scritto da La Redazione

Mediaset: dal Grande Fratello a Pomeriggio 5, è davvero finita l’era del trash in Tv?

Mediaset: dal Grande Fratello a Pomeriggio 5, è davvero finita l’era del trash in Tv?
Secondo Tommaso Labranca il trash è l'emulazione fallita di un modello alto. Non so se Piersilvio Berlusconi abbia mai letto Labranca, ma c'è il rischio che volendo mettere tutto ad un'altezza superiore alla media, come risultato si ottenga un generale abbassamento. Così Assia Neumann Dayan su La Stampa.

Mediaset addio al trash

La Stampa, di Assia Neumann Dayan, pag. 30

Secondo Tommaso Labranca il trash è l’emulazione fallita di un modello alto. Non so se Piersilvio Berlusconi abbia mai letto Labranca, ma c’è il rischio che volendo mettere tutto ad un’altezza superiore alla media, come risultato si ottenga un generale abbassamento. Bisognerebbe quindi mettersi d’accordo su cosa è trash e cosa no, se ad essere trash sono i programmi di Maria De Filippi o quelli di Bianca Berlinguer. La scorsa settimana ha debuttato Myrta Merlino al posto di Barbara D’Urso alla conduzione di Pomeriggio Cinque, programma quotidiano del pomeriggio di Canale 5. Negli ultimi anni, Barbara D’Urso è stata indicata come la principale responsabile dell’impoverimento culturale della televisione, della nazione e della civiltà tutta dalla preistoria ad oggi. Ho guardato Myrta Merlino al suo esordio: in studio si discuteva del topicida usato nell’omicidio di Giulia Tramontano, intanto passava un sottopancia (le scritte mandate in sovrimpressione) con scritto: «Tra poco: parla la vittima del branco di Palermo» a cui però mancavano le diciture «esclusivo» e «shock». La conduzione era composta, discreta, ordinata, non c’erano “caffeucci” e appelli a casalinghe che stirano, c’era il gobbo cartaceo che tanto scandalo ha destato, quando lo scandalo è solo che non si sia munita di un gobbo elettronico come fanno più o meno tutti. Non è che adesso a Pomeriggio Cinque si riunisce la Scuola di Francoforte a bere il thè: si toccano più o meno le stesse sfumature di cronaca, semplicemente è tutto meno caloroso e più composto. Di contro, Barbara D’Urso questa settimana ha postato su Instagram le foto di una sé stessa sorridente durante il suo soggiorno londinese, chissà se le hanno affidato la conduzione di un pomeridiano della BBC.

La televisione non è pedagogica, non è un modello, non è più aspirazionale perché ci sono i social, non c’è nessun maestro Manzi che insegna a leggere e scrivere e parlare in corsivo, la televisione è sempre stata, è, e sempre sarà, intrattenimento. L’intrattenimento contempla anche il fatto che una persona che torna a casa dopo otto ore di lavoro abbia voglia di guardare un varietà e non un trattato di filosofia. I talk politici sono intrattenimento, le prime serate di approfondimento giornalistico sono intrattenimento, i programmi impegnati sono intrattenimento: se c’è una persona che parla guardando in camera, è probabile che quello sia intrattenimento. Quello che però è dirimente è saperlo fare il programma leggero: mettere in piedi un varietà è mediamente più complesso che mettere in piedi un talk di geopolitica. Su Mediaset ha fatto il suo debutto anche Bianca Berlinguer con È sempre Cartabianca in prima serata su Rete 4. Il passaggio di Bianca Berlinguer da Rai a Mediaset è quello che più ha destato stupore, sarà per il cognome, sarà che è il secolo della nostalgia, ma a me è sembrato anche il passaggio più naturale. Perché pensiamo che un personaggio come quello di Mauro Corona o il contributo del professor Alessandro Orsini rispondano a dei criteri che non siano quelli dell’intrattenimento? Forse perché l’editore conta. La povera Rete 4, che secondo me quest’anno farà ascolti per cui molti darebbero via un braccio perché, a differenza di altri, ha un’idea editoriale, non sarà mai percepita una rete autorevole, come lo è Rai 3.
(Continua su La Stampa)

 

 

 

 

(Nella foto Cesara Buonamici e Alfonso Signorini)