Pubblicato il 25/07/2023, 13:01 | Scritto da La Redazione
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Rai: PD e 5 Stelle si “accontentano” dei vice direttori

Rai: PD e 5 Stelle si “accontentano” dei vice direttori
Anche l'ultimo tassello si è sistemato. Con la nomina dei nuovi vicedirettori dei telegiornali si chiude la prima fase dell'occupazione della Rai da parte della destra meloniana. Oggi, in consiglio d'amministrazione, arriverà la lista definitiva di nomi da approvare. Così Lisa Di Giuseppe su Domani.

Rai tra liti e poltrone Pd e M5s riescono a salvare i vicedirettori

Domani, di Lisa Di Giuseppe, pag. 4

Anche l’ultimo tassello si è sistemato. Con la nomina dei nuovi vicedirettori dei telegiornali si chiude la prima fase dell’occupazione della Rai da parte della destra meloniana. Oggi, in consiglio d’amministrazione, arriverà la lista definitiva di nomi da approvare. Restano soltanto da determinare le vicedirezioni di genere, che però non devono passare per il cda. La corsa per la scelta dei numeri due interessa soprattutto alle opposizioni, che hanno ovviamente interesse a presidiare il servizio pubblico, controllato in maniera ormai capillare dalla destra. Sembra che il Pd riuscirà a tenere un occhio sulle testate di viale Mazzini mantenendo ai loro posti i nomi che già erano punti di riferimento di area dem nelle diverse redazioni Rai. Come Costanza Crescimbeni, che dovrebbe essere confermata alla vicedirezione del Tgl insieme a Elisa Anzaldo, che invece prenderebbe il posto di Maria Luisa Busi. Anche al Tg2 dovrebbe mantenere la propria posizione Mariano D’Amore, confermato dal direttore in quota Forza Italia Antonio Preziosi. A Rai parlamento, diretto da Giuseppe Carboni, gradito ai Cinque stelle, dovrebbero trovare posto da vicedirettrici di area dem Annamaria Baccarelli e Anna Piras. A Radiouno, invece, l’assetto delle vicedirezioni potrebbe rimanere piuttosto simile a come Francesco Pionati (quota Lega) l’aveva ereditata dalla gestione precedente: il Pd dovrebbe trovare i suoi punti di riferimento in Gianmarco Trevisi e Ilaria Sotis, figuradi rilievo anche per i sindacalisti di Usigrai. Ci sarebbero poi in ballo anche Carmen Santoro oppure Filippo Nanni per un ulteriore posto in quota dem, anche se nelle ultime ore ha preso quota anche il nome di Carlo Albertazzi, uomo di fiducia del direttore Pionati ed ex capo di Gr Parlamento. Attualmente, il caporedattore è capo della segreteria di redazione. Rispetto al bottino del Pd in termini di direzioni e palinsesto, un bilancio discreto.

La prima parte della trattativa era stata infatti dominata dalla volontà della destra di appropriarsi di tutte le poltrone di peso, ignorando anche la prassi per cui, in epoche in cui la spartizione andava a favore della sinistra, rimanevano comunque diversi posti assegnati alla destra. Non era andata bene neanche per quanto riguarda Rainews, dove il Pd ha perso i suoi punti di riferimento dopo che il direttore Paolo Petrecca ha deciso di non confermare Alberto Romagnoli e Oliviero Bercambini, sostituiti da Paolo Poggio e Cristina Prezioso. Anche l’altro punto di riferimento di area, Diego Antonelli, ha dovuto lasciare il suo posto al sito. Il numero di vicedirettori è alto (sette al Tgl e alla radio, sei al Tg2, cinque a Rai parlamento) perché assieme agli incarichi vengono assegnate le deleghe alle diverse edizioni che affiancano quelle principali (la mattina in radio, l’ora di pranzo e la sera in televisione) curate in genere dal direttore stesso. La combinazione della forza dell’area a cui è vicino ilvicedirettore e l’attitudine del giornalista danno poi di volta in volta origine all’assegnazione degli incarichi, che ruotano. Ovviamente non si può stravolgere l’impianto fondamentale di un notiziario, ma, insomma, anche per i vicedirettori d’opposizione c’è margine di dare la propria impronta. Il Movimento 5 stelle, tuttavia, non dovrebbe trovar spazio al Tg2. Per il resto, anche Giuseppe Conte ha scelto le carte su cui puntare: Senio Bonini al Tgl, Lucia Duraccio a Rai parlamento e Francesco De Vitis in Radio. Meno spazio per Bruno Luverà, che era stato il nome dei Cinque stelle per il Tgl in passato.
(Continua su Domani)

 

 

 

 

 

(Nella foto viale Mazzini)