Pubblicato il 11/07/2023, 15:01 | Scritto da La Redazione

Fininvest: riusciranno Marina e Pier Silvio ad emulare il Padre?

Fininvest: riusciranno Marina e Pier Silvio ad emulare il Padre?
Silvio Berlusconi ha affidato la guida del suo impero ai figli maggiori Marina e Pier Silvio. A loro andrà il controllo assoluto di Fininvest e con esso la maggioranza del patrimonio. I tre eredi più giovani, Luigi, Barbara ed Eleonora manterranno la posizione finora detenuta, e cioè quella di semplici soci di minoranza. Così Marigia Mangano su Il Sole 24 Ore.

Fininvest, primo doppio nodo per gli equilibri tra eredi-soci

Il Sole 24 Ore, di Marigia Mangano, pag. 29

Silvio Berlusconi ha affidato la guida del suo impero ai figli maggiori Marina e Pier Silvio. A loro andrà il controllo assoluto di Fininvest e con esso la maggioranza del patrimonio. I tre eredi più giovani, Luigi, Barbara ed Eleonora manterranno la posizione finora detenuta, e cioè quella di semplici soci di minoranza. La nuova mappa delle quote ereditate e la struttura della governance di Fininvest sembrano infatti imporre e ribadire con forza il modello che ha governato la holding durante la vita del fondatore: a comandare è solo chi detiene il controllo. Prima lo deteneva Silvio Berlusconi e, dopo di lui, quello stesso potere apparterrà ai fratelli maggiori. Un equilibrio che ha retto durante la gestione del Cavaliere, ma che oggi è evidentemente oggetto di confronto e discussione. Negli ultimi giorni, si racconta, ci sarebbero stati diversi incontri tra Luigi e Marina e Pier Silvio. Sul tavolo, la nuova mappa dell’impero, ma soprattutto i criteri che saranno utilizzati per la redistribuzione delle quote agli eredi. E qui si aprono molteplici scenari. Cosa faranno Barbara, Luigi ed Eleonora? Accetteranno il loro ruolo di soci di minoranza silenti o chiederanno più potere? E soprattutto, c’è il rischio di una separazione e liquidazione degli eredi?

Revisione della governance
Secondo quanto disposto da Silvio Berlusconi nel testamento del 2006, a Marina e Pier Silvio sarà assegnata una quota del 29,9% a testa del patrimonio, per un totale del 59,9%, mentre Barbara, Luigi ed Eleonora, saranno destinatari tutti insieme del 39,9% di quello stesso patrimonio. Secondo Forbes il patrimonio di Silvio Berlusconi è di circa 64 miliardi. Alcune stime che circolano negli ambienti finanziari parlano di un valore oggetto di distribuzione di circa 5 miliardi di euro. Solo la parte di Fininvest ne vale 3,9 a cui aggiungere il portafoglio immobiliare, fatto di ville e appartamenti, e poi gli yacht, le opere d’arte, altri investimenti e la liquidità. Se si parte da quella cifra si può calcolare che a Marina e a Pier Silvio spettano circa 1,5 miliardi di euro a testa. Dunque complessivamente, 3 miliardi di euro. Peri fratelli più piccoli, si può stimare un’eredità di circa 66o milioni di euro a testa, per un totale di quasi 2 miliardi di euro. La struttura di Fininvest, così come l’organizzazione di gran parte degli immobili del Cavaliere, custoditi in una società battezzata Dolcedrago, agevola almeno sulla carta la divisione attraverso l’assegnazione di quote societarie secondo queste stesse proporzioni. Il punto è che entrambe le società a cui fanno capo le aziende e i cespiti immobiliari sono fuori dal listino azionario e proprio per questo motivo sono rette da statuti che non impongono maggioranze qualificate. Insomma, ai figli maggiori è affidato il controllo assoluto. Un “potere” che permette loro di gestire liberamente non solo la parte del patrimonio loro assegnato, ma anche quei 2 miliardi del ramo di proprietà di Luigi Barbara ed Eleonora. Da qui l’impressione che la prima richiesta che potrebbero avanzare i fratelli più giovani sia la revisione della governance di Fininvest e di Dolcedrago, prevedendo maggioranze qualificate su tematiche sensibili. C’è chi osserva, però, che Marina e Pier Silvio non avrebbero alcun interesse a concedere poteri di veto. Non lo prevede lo statuto e nessuno tranne loro può modificarlo. Tanto più che la governance costruita dal padre si è sempre retta su questi meccanismi.
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

 

 

 

(Nella foto Silvio Berlusconi)