Pubblicato il 05/07/2023, 13:03 | Scritto da La Redazione

Mediaset: Pier Silvio Berlusconi alle grandi manovre

Mediaset: Pier Silvio Berlusconi alle grandi manovre
L'ultimo tabù è caduto con l'addio di Silvio. In poche settimane un piccolo muro di Berlino è crollato anche a Cologno Monzese. Mediaset, dopo l'epopea di Silvio Berlusconi, si è risvegliata un po' più sola. Per alcuni contendibile sul mercato, per altri no e ancor meno per gli eredi dell'ex premier, per altri appetibile professionalmente essendo venute meno le sirene dell'antiberlusconismo militante. Così su La Stampa.

Basta con il trash e più informazione La nuova Mediaset secondo Pier Silvio

La Stampa, di Paolo Festuccia, pag. 13

L’ultimo tabù è caduto con l’addio di Silvio. In poche settimane un piccolo muro di Berlino è crollato anche a Cologno Monzese. Mediaset, dopo l’epopea di Silvio Berlusconi, si è risvegliata un po’ più sola. Per alcuni contendibile sul mercato, per altri no e ancor meno per gli eredi dell’ex premier, per altri appetibile professionalmente essendo venute meno le sirene dell’antiberlusconismo militante. E così come nel calcio mercato, dalla sera alla mattina è ripartita l’era della tv-mercato, proprio come agli albori, quando il suo fondatore a suon di milioni di lire all’epoca chiamò a corte sottraendoli alla Rai una serie di big della tv da Mike Bongiorno a Pippo Baudo solo per citare alcuni ma anche registi, produttori e sceneggiatori che, insieme a lui, ribollivano dalla voglia di riempire di contenuti, film, fiction e serate di intrattenimento le tre reticommerciali. Ora in tempi e con modalità diverse Mediaset, favorita dal tetto degli stipendi che grava sulla Rai e dalla filiera burocratica di ente pubblico che affligge viale Mazzini è tornata a solleticare la gola di tanti professionisti: una fra tutte quella di Bianca Berlinguer ma anche di Myrta Merlino. E Pier Silvio, l’erede del Cavaliere designato da anni alla guida dell’impero televisivo ha inaugurato la nuova stagione iniziando lo shopping proprio nelle fila della concorrente pubblica, che risucchiata dalle secche della lottizzazione politica non ha accennato — raccontano i ben informati—nemmeno a una minima resistenza di facciata. «Un po’ quello che tanti anni fa accadde con il Bagaglino, quando dalla sera alla mattina con accordi notturni di palazzo, lasciò la Rai per trasferire armi bagagli nella casa del nemico». La storia anche stavolta si ripete, e artisti, giornalisti, presentatori gestiti dai loro press agent ora, più di prima, sono pronti al salto del fossato.

Senza alcuna titubanza o sudditanza nel lasciare viale Mazzini. E, in questo senso, Pier Silvio Berlusconi fa il suo, ci mette il piglio dell’imprenditore — racconta chi lo conosce bene — «porta via pezzi pregiati alla concorrenza e allarga il perimetro del pubblico che guarda la televisione generalista cercando di raccogliere il massimo dal mercato pubblicitario». Insomma, un colpo da maestro in un segmento quello delle tv generaliste, che tende sempre più a restringersi per la concorrenza delle nuove piattaforme, e che ha sempre più necessità di acquisire nuovi spazi: da qui, l’affondo nell’utenza e nel perimetro Rai. Obiettivo: crescere, tenuto conto che ormai le due aziende nella giornata media sono vicinissime: Rai (38,55%, 3 milioni 333 mila spettatori di share medio) e Mediaset 37,75%, 3 milioni 264 mila). Praticamente un soffio. Un soffio che nel nuovo corso e nelle mire di Pier Silvio Berlusconi potrebbe (e dovrebbe) essere colmato in fretta. Come? Da un lato ripulendo molti programmi considerati trash (troppo trash) e dall’altro ridefinendo meglio gli obiettivi delle reti all’insegna di un sempre, «crescente e maggiore pluralismo» come pure da anni predica il più amico degli amici di Silvio Berlusconi il presidente Fedele Confalonieri. Un’azienda sempre più plurale per allargare la base di ascolto che guarda anche oltre i confini nazionali come accade in Spagna, ad esempio, con i buoni risultati di Telecinco guidata da Alessandro Salem. Ascolti, qualità e libertà: su questi tre pilastri, insomma, si giocherà il dopo Silvio Berlusconi in Mediaset. Ascolti o pubblico, se si preferisce, che ha raggiunto picchi da top 100 dei programmi solo però con le partite di Champions League e che nell’alfa e l’omega della programmazione dell’ammiraglia Canale5 parte dal minimo di “Buongiorno mamma mia” con uno share del 19% e arriva fino a “C’è posta per te” con il 27,57% di share.
(Continua su La Stampa)

 

 

 

 

 

(Nella foto Pier Silvio Berlusconi)