Pubblicato il 27/06/2023, 19:01 | Scritto da La Redazione

Berlusconi: il testamento del Cavaliere rimane avvolto nel mistero

Berlusconi: il testamento del Cavaliere rimane avvolto nel mistero
Oltre Cinelandia coi i suoi studi tv, oltre Segrate con il suo lago dei Cigni, c'è un palazzo in centro a Milano che rappresenta il potere dei Berlusconi. Ha i tratti rinascimentali che possono ingannare così come le finestre bramantesche, ma è di fine 800. È la sede amministrativa della Fininvest. Così su La Stampa

Berlusconi il testamento più lungo

La Stampa, di Francesco Spini, pag. 17

Oltre Cinelandia coi i suoi studi tv, oltre Segrate con il suo lago dei Cigni, c’è un palazzo in centro a Milano che rappresenta il potere dei Berlusconi. Ha i tratti rinascimentali che possono ingannare così come le finestre bramantesche, ma è di fine 800. È la sede amministrativa della Fininvest. Qui ogni giorno, salvo in questi ultimi segnati dal dolore, attraverso il grande portone entra e esce un’auto scura dai vetri fumé: a bordo la “padrona” di casa, Marina Berlusconi. La “lady di ferro” finora rimasta in pausa dal business, salvo una fugace visita al quinto piano della Mondadori. Ma nel palazzo di via Paleocapa, è tempo di tornare agli affari. Giovedì sarà giorno d’assemblea. Non una qualunque, ma la prima dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Chi la immaginava come la prima prova dei nuovi assetti tra fratelli, da una parte i figli di Carla Elvira Dall’Oglio ossia Marina e Pier Silvio, dall’altra quelli più giovani frutto del matrimonio con Veronica Lario, e cioè Barbara, Eleonora e Luigi, probabilmente andrà deluso. Se non altro perché la riunione andrà in scena con gli schemi di sempre, senza cioè tenere conto del testamento del Patriarca scomparso il 12 giugno. Il notaio Arrigo Roveda non lo ha ancora pubblicato, passeranno giorni. Come mai? Burocrazia, dicono. Ci sono documenti da attendere, inventari da compilare, perizie da terminare per rispondere con precisione alla domanda: quanto vale il tesoro del Cavaliere? Pensate la disperazione di chi dovrà dare un valore — non eccelso, per molte di esse — alle 24 mila opere d’arte frutto di acquisti notturni e compulsivi, stipate in un hangar ad Arcore. E poi le case, barche dai nomi onirici come “Principessa VaiVia”, l’elicottero, i jet. Un mare magnum. C’è dell’altro, però. C’è chi giura che i figli, che sono i primibeneficiari del testamento del secolo, conoscerebbero già il contenuto delle volontà paterne. Il segreto per tutti, non è tale in famiglia.

Tra loro sarebbero in corso trattative per trovare gli accordi, sistemare al meglio le cose ed evitare così spiacevoli contenziosi. Anche così si spiega la massima tranquillità che si respira, senza pressioni per accelerare i tempi o che altro: serve più tempo per smussare gli angoli. Catalogare le donazioni, tante, che Berlusconi ha fatto in vita (ovviamente solo quelle passate da un atto notarile), mettere insieme gli accordi che il Cavaliere ha raggiunto in occasione dei suoi divorzi, e mettere tutto a raffronto con la quota disponibile, pari a un terzo del patrimonio totale. Giovedì dunque dentro Fininvest si procederà alla riunione dei soci come sempre si è fatto, anche perché azionisti della cassaforte dei Berlusconi sono delle società che hanno dei legali rappresentanti. Quelle che facevano capo al Cavaliere (Holding Italiana Ottava, Prima, Seconda e Terza in ordine decrescente di partecipazione) sono presiedute dal ragionier Giuseppe Spinelli, l’uomo che del Cavaliere ha tenuto cassa e segreti. Custoditi in un modesto appartamento in quel di Bresso, primo hinterland del Nord Milano, città-serbatoio da cui per anni Arcore ha pescato il personale di servizio. Probabilmente in Fininvest andrà in scena la continuità. La presidenza resterà a Marina così come i fratelli dovrebbero rimanere tutti nel consiglio di amministrazione da cui finora è rimasta fuori, per propria scelta, solo Eleonora, donna riservata ma cosmopolita, lontana dagli affari della famiglia, faccende che delega volentieri al fratello Luigi, cui è legatissima e che ha talento per tutto ciò che è numeri e investimenti. L’assemblea pre-testamento è un modo per spingere un po’ più in là nodi della successione.
(Continua su La Stampa)

 

 

 

 

 

(Nella foto Silvio Berlusconi)