Pubblicato il 15/06/2023, 19:04 | Scritto da La Redazione

Fazio farà bene a Nove secondo Alessandro Araimo, AD Warner Bros Discovery

Fazio farà bene a Nove secondo Alessandro Araimo, AD Warner Bros Discovery
Dopo la chiusura in bellezza di 'Che tempo che fa' su Rai3 tra lodi, ricordi e piagnistei - Fazio si sta prendendo un po' di tempo prima di iniziare la sua nuova vita sul Nove. Così Emanuele Bruno su Prima Comunicazione.

Fazio allarga i confini del Nove

Prima Comunicazione, di Emanuele Bruno, pag. 54

Dopo la chiusura in bellezza di ‘Che tempo che fa’ su Rai3 tra lodi, ricordi e piagnistei – Fazio si sta prendendo un po’ di tempo prima di iniziare la sua nuova vita sul Nove. Anche se dal prossimo autunno farà sostanzialmente lo stesso programma di sempre, guadagnando molto di più, per l’artista savonese quella che sta per aprirsi a Warner Bros. Discovery è una fase inedita e sfidante così come per Alessandro Araimo, l’ad del gruppo americano che lo corteggiava da anni. Nel 2020 era alla firma l’accordo raggiunto con l’agente di Fazio, Beppe Caschetto, per un ricco contratto su Nove quando la Rai, facendo leva sulla mozione degli affetti e rilanciando la sua offerta economica, ha convinto Fazio a rimanere.
Nel 2023 Carlo Fortes, ancora ad a Viale Mazzini, invece ha inaspettatamente lasciato scadere il contratto e così Fazio, senza rimpianti e sensi di colpa, ha chiuso l’accordo con Wbd. Un’operazione che potrà essere vincente per entrambi.

Per Wbd, in particolare L’arrivo di Fabio Fazio riposiziona e fa evolvere il peso e il ruolo dell’editore nello scenario sociale e politico dandogli contemporaneamente rilevanza nel mercato della pubblicità.
Il business model – su cui Araimo ha ha avuto l’approvazione internazionale – vede una voce dei costi per gli artisti e la produzione decisamente significativa, la più onerosa della storia Discovery, ma prevede utili rilevanti, anche se non clamorosi al primo anno. La previsione è che in quattro anni le cose migliorino progressivamente. I fondamentali tecnici, le premesse editoriali per cui questo avvenga ci sono tutte, sono convinti a Wbd, sia che si guardi agli ascolti potenziali della nova avventura faziana fuori dalla Rai, sia che si considerino le possibili redemptions pubblicitarie nel mercato ‘libero’.

Ascolti e redemptions rivedibili
Nelle stime di centri media (e delle concessionarie rivali), che subito si sono esercitati a fare le proprie predizioni, il programma di Fabio Fazio sul Nove può conseguire 1,5 milioni di spettatori e poco meno dell’8% di share. Su queste basi dicono sempre dai centri media – è ragionevole ipotizzare una redditività complessiva annuale intorno ai 12 milioni di euro, qualcosa più e qualcosa meno (tra i 300 e i 350 milioni puntata la stima di di raccolta). Che avrà il pregio di essere quasi del tutto incrementale, visto che attualmente alla domenica Nove non viaggia sopra l’1% di share. Per Rai3, invece, gli osservatori specializzati prevedono un calo di almeno tre punti alla domenica, valido all’incirca anche nell’ipotesi di un trasferimento di ‘Report‘ nella stessa collocazione.
Altro aspetto decisivo, tornando a Fazio, sono gli effetti positivi collaterali sull’identità di Nove, e l’abbinamento naturale e commercialmente sinergico con ‘Fratelli di Crozza’, che presidia ottimamente il venerdì. Fare bene la vendita di un prodotto Fazio/Littizzetto, però, non è scontato per la storia commerciale di Discovery.
Concessionarie (rivali) e centri media accreditano alla concessionaria di Wbd una linea di vendita che stata fin qui, soprattutto, quella di un solido costruttore di audience primo prezzo, una ‘fabbrica di Grp’ E individuano nella necessità di trasformare questo approccio, riuscendo a valorizzare pubblicitariamente la qualità delle ‘teste’ che guardano Crozza e quelle in arrivo con Fazio, come la sfida principale della concessionaria guidata da Massimo Ghedini.
Decisiva però sarà la ‘collaborazione’ di Fazio. Lui, che ha intervistato il Papa e Obama, Maradona e Pelè, non potrà certo trasformarsi in un telepromotore senza imbarazzi come suo mito Mike Bongiorno. Ma non potrà nemmeno divertirsi a spostare a suo uso e consumo i break, ironizzando sul ‘golden minute’ (il break speciale, più costoso e performante, inserito da Rai Pubblicità nei programmi più importanti da quando il Tusmar ha messo più vincoli sugli affollamenti) come ha fatto fino all’ultima puntata di ‘Che tempo che fa’ ospitando Aurelio De Laurentiis. Fazio non stato certamente in Rai uno di quei conduttori artisti che, senza arrivare alla straordinaria disponibilità flessibilità creativa di un Amadeus con il Festival di Sanremo, si mettono ad ‘aiutare’ il marketing e la concessionaria di pubblicità. A ‘Che tempo che fa’ così, per quella parte di brand content che è diventata sempre più importante come voce di risorse commerciali, non erano né lui né la Littizzetto che si sporcavano l’immagine con gli spot e le telepromozioni; ma Filippa Lagerbäck che interpretava il volto simbolo per certi inserimenti commerciali.
E un altro tema sensibile, per Massimo Ghedini e company, in questi mesi, sarà anche quello di cominciare subito a lavorare sulla lista di clienti (e centri media) che molto hanno praticato l’abbinamento identitario delle proprie marche e Fazio/‘Che tempo che fa’.
(Continua su Prima Comunicazione)

 

 

 

 

 

(Nella foto Fabio Fazio con Barack Obama)