Pubblicato il 15/06/2023, 15:02 | Scritto da La Redazione
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Radio Rai abbandona Ter e non si fida dei suoi dati d’ascolto

Radio Rai abbandona Ter e non si fida dei suoi dati d’ascolto
Il sistema Ter-Tavolo editori radio, ovvero la società composta dai principali editori radiofonici e che si occupa della rilevazione degli ascolti, sta per implodere. Flavio Mucciante, vice direttore vicario di Radio Rai, lo annuncia senza mezzi termini. Così Claudio Plazzotta su Italia Oggi.

Radio Rai è in uscita da Ter

Italia Oggi, di Claudio Plazzotta, pag. 17

Il sistema TerTavolo editori radio, ovvero la società composta dai principali editori radiofonici e che si occupa della rilevazione degli ascolti, sta per implodere. Flavio Mucciante, vice direttore vicario di Radio Rai, lo annuncia senza mezzi termini: «La Rai uscirà da Ter a partire dal 1° gennaio 2024». Non solo: da via Asiago, sede di Radio Rai, filtra anche che il servizio pubblico avrebbe diffidato Ter a non pubblicare i dati di ascolto del primo semestre 2023 per palese distorsione della ricerca sugli ascolti a causa della «autopromozione martellante e sfacciata di tutte le radio commerciali», che negli ultimi mesi hanno trasmesso migliaia di spot in cui invitavano il pubblico a rispondere alla indagine telefonica di Ter dichiarando un ascolto esclusivo di questa o quella emittente.

Lo stesso Mucciante non ha poi problemi a ridicolizzare la scientificità della ricerca Ter, quando afferma che la radio in Italia «è passata dai 34 milioni scarsi di ascoltatori nel giorno medio del secondo semestre 2022 fino a sfiorare i 37 milioni di ascoltatori nel trimestre marzo-maggio 2023. Una crescita improvvisa che lascia increduli e con parecchi punti interrogativi». Insomma, era piuttosto probabile che con l’ascesa di Roberto Sergio (ex direttore della divisione Radio Rai) alla carica di amministratore delegato di tutta la Rai ci sarebbe stato un crescendo molto critico nei confronti di Ter, viste le passate polemiche dello stesso Sergio verso la metodologia della ricerca, ancora basata sulle interviste telefoniche. Ter, provando a venire incontro alle richieste della Rai, ha inviato una lettera a tutte le radio iscritte, invitandole a uno stop, dal 18 giugno e per i successivi sei mesi, dei messaggi di autopromozione, pratica definita da Mucciante in una intervista a Newslinet «indecorosa per l’industria radiofonica e sbagliata per la credibilità istituzionale del mezzo e per il valore della stessa».
(Continua su Italia Oggi)

 

 

 

 

(Nell’immagine il logo Rai Radio)