Pubblicato il 15/05/2023, 15:01 | Scritto da La Redazione

Alessandro Salem: Via la politica del pomeriggio di Telecinco

Alessandro Salem: Via la politica del pomeriggio di Telecinco
Dal 1° gennaio, l'italiano Alessandro Salem (Palermo, 61 anni) è alla guida di Mediaset España, un gruppo mediatico che due mesi fa ha siglato una fusione per incorporazione con la società madre, Media For Europe (MFE), controllata dalla famiglia del politico e imprenditore Silvio Berlusconi. Così R.G.Gomez e G. Altares su El Pais.

“Nei programmi pomeridiani di Telecinco non ci sarà politica”

El Pais, di R.G.Gomez e G. Altares, pag. 52

Dal 1° gennaio, l’italiano Alessandro Salem (Palermo, 61 anni) è alla guida di Mediaset España, un gruppo mediatico che due mesi fa ha siglato una fusione per incorporazione con la società madre, Media For Europe (MFE), controllata dalla famiglia del politico e imprenditore Silvio Berlusconi. Questo nuovo gigante paneuropeo, con interessi in Italia, Spagna e Germania, ha stabilito la propria sede nei Paesi Bassi. Con una lunga storia nella televisione commerciale, Salem subentra all’onnipotente Paolo Vasile come amministratore delegato di Mediaset España, che è stata delistata dalla borsa spagnola e ha cessato di esistere come società indipendente. Una delle prime decisioni controverse prese dal capo di marchi come Telecinco e Cuatro è stata quella di rimuovere Sálvame dal palinsesto e spostare Ana Rosa Quintana, un’emittente che i partiti di sinistra considerano la figura di riferimento dei media di destra, al pomeriggio. Salem assicura che questa mossa non implica un cambiamento ideologico, ribadisce che “non ci sarà politica” nella fascia pomeridiana e sostiene che il nuovo programma sarà soggetto al codice etico che vieta i commenti politici nei format di intrattenimento. “Sarà un programma allegro e bonario”, promette.

Domanda. Quando è arrivato a Mediaset, ha optato per una televisione rispettosa, orientata alla famiglia e contemporanea.

Risposta. Il mercato televisivo è diventato molto frammentato. Ho in mente un modello generalista in cui Mediaset possa riunire la famiglia davanti alla televisione. C’è spazio per tutto. E naturalmente c’è spazio per Sálvame, un programma importante nella storia della televisione. Ha avuto un super successo per 14 anni di fila e questo è molto difficile. Quasi impossibile. Ha questo merito. Il linguaggio di Sálvame era adeguato a ciò che il pubblico si aspettava. C’è una regola in televisione: non ci si può adagiare e lasciare che le cose si logorino. È meglio cercare di cambiare il più possibile e rischiare. È così che si protegge il proprio marchio. Gli si dà una via d’uscita dalla porta principale. Sálvame ha avuto un periodo magnifico. Non è televisione spazzatura, è un programma molto ben fatto.

D. La cancellazione è dovuta solo all’esaurimento del format?

R. Non ci sono altri elementi. Non ci sono connotazioni politiche. Sálvame è un grande programma, ma abbiamo il dovere di iniziare a cambiare.

D. I pomeriggi di Telecinco resteranno nelle mani di Ana Rosa Quintana, che è stata a lungo nell’emittente. In che misura si tratta di un nuovo modello?

R. Quando si parla di fascia pomeridiana, la cosa più importante è intrattenere. Un programma pomeridiano su una televisione in chiaro come Telecinco non deve avere connotazioni politiche, ma deve intrattenere. È importante recuperare la varietà dei contenuti. Abbiamo prodotto un serial, La venganza, che potrebbe essere inserito in quella fascia oraria, poi un programma allegro, che sarà di Ana Rosa, e un quiz show.

D. Non ci sarà politica nel programma pomeridiano e non ci saranno talk show politici?

R. Non ci sarà politica. Assolutamente no. Non ci saranno talk show politici. D. Quale sarà il vostro pilastro principale?

R. Intrattenere il pomeriggio in modo vivace e allegro. Vogliamo creare una buona atmosfera per le persone a casa. La televisione dovrebbe essere un mezzo di compagnia.

D. La partenza di Sálvame è una risposta alla svolta a destra di Telecinco? Molti osservatori ritengono che il programma mattutino sia diventato una battaglia frontale contro il governo, utilizzando qualsiasi argomento, anche il più estremo.

R. Non è questa la risposta. Io voglio fare un programma di intrattenimento, né più né meno. Il nostro compito è intrattenere, non fare politica. Una televisione generalista come la nostra è una televisione per tutti, deve dare voce a tutti ed essere il più possibile indipendente, anche nelle notizie.

D. La riforma del codice etico che vieta di parlare di politica nei programmi di intrattenimento era rivolta a Sálvame?

R. Era rivolta a tutti i programmi. Anche Ana Rosa al pomeriggio dovrà rispettarlo. Ora stiamo preparando un protocollo per i reality show. Si tratta di regole vincolanti che tutti i produttori dovranno seguire.

D. Quando e come Sálvame è stato informato della sua scomparsa?

R. È stato comunicato in una normale riunione. È vero che c’è stata una fuga di notizie, cosa che può accadere nel mondo della televisione. Ci sono state molte voci prima, ma la comunicazione è stata fatta in una riunione ufficiale e solo dopo questa riunione abbiamo inviato il comunicato stampa.

D. Jorge Javier Vázquez avrà un posto nel futuro di Telecinco?

R. Assolutamente sì. È un talento, come tutti quelli di La Fábrica de la Tele.

D. Continueranno a stipulare contratti con La Fábrica?

R. Assolutamente sì, se vorranno lavorare con noi.

D. Qual è la posizione di Mediaset in uno scenario politico e mediatico così polarizzato?

R. Lo dico con un esempio musicale: nella polifonia, dove tutti hanno il diritto di avere una voce.
(Continua su El Pais)

 

 

 

 

(Nella foto Alessandro Salem)