Pubblicato il 10/05/2023, 13:02 | Scritto da La Redazione
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Rai: il gioco delle nomine, chi va dove?

Rai: il gioco delle nomine, chi va dove?
L'addio di Fuortes apre il gioco di incastri con cui la maggioranza ha intenzione di spartirsi la Rai. Chiocci al Tg1 è ormai dato per certo, la Lega aspira alle direzioni di approfondimenti e radio. Così Lisa Di Giuseppe su Domani.

Chiocci in pole per il TG1 Ma l’approfondimento sarà il regno di Salvini

Domani, di Lisa Di Giuseppe, pag. 4

Il successore di Carlo Fuortes non è ancora nominato, ma lo schema della Rai targata Giorgia Meloni è già ben chiara nella testa dei vertici della maggioranza. Tanto che sulla direzione del Tg1 Meloni si già esposta personalmente con Gian Marco Chiocci, direttore dell’agenzia AdnKronos. I nuovi posti chiave del servizio pubblico usciranno con ogni probabilità dal Consiglio dei ministri di domani, ma viene ormai dato per certo l’incarico di amministratore delegato per Roberto Sergio e quello di direttore generale per Giampaolo Rossi, l’uomo di riferimento della premier. Il tandem andrà avanti per un anno, fino alla scadenza originaria di Fuortes: a quel punto Rossi dovrebbe iniziare il suo primo mandato da ad. Dall’appuntamento di giovedì discenderà tutto il resto degli incastri del tetris che è oggi il servizio pubblico, su cui sono ancora in corso le ultime trattative. Che Chiocci prenderà la guida del Tgl sembra ormai cosa fatta: Meloni gli ha promesso il ruolo mesi fa. Dopo quella conversazione il discorso per entrambi è stato considerato chiuso. Per mantenere la sua fama di interlocutrice affidabile, Meloni si dovrà esporre: preferire un esterno come Chiocchi a un nome come quello di Nicola Rao, a lungo vicedirettore al Tgl e poi successore del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al Tg2, ha un costo altissimo. Anche perché, pure all’interno di Fratelli d’Italia, Chiocci non incontra i gusti di tutti. Insomma, Meloni ha preso un impegno che rischia di metterla in difficoltà con gli alleati e con il resto del suo partito. Ma anche lo stesso Chiocci non avrà vita semplice: dovrà prendere confidenza con il video, lasciando il mondo delle agenzie, ed entrare in azienda da esterno.

La redazione politica, poi, è tutta da ricostruire: manca un caporedattore, dopo che Natalia Augias è passata alla sede Rai di Londra e il suo vice Francesco Cristino di recente si è occupato più di cultura che di politica. Resta da vedere anche chi possa diventare il nuovo vicedirettore vicario, la figura di fiducia che tutti i direttori si affiancano. Unico problema: per prassi il vicario è una figura interna all’azienda e, almeno per il momento, non è chiaro chi possa voler coprire le spalle a Chiocci. Gli altri posti caldi Per trasformare in realtà i suoi piani per il Tgl, Meloni deve trovare un accordo con la Lega sul destino di Rao. Nel momento in cui Chiocci prende il posto originariamente destinato al direttore del Tg2, Fratelli d’Italia ha bisogno di ottenere dal Carroccio il via libera a tenerlo dov’è: ma Rao è uomo di Rossi e Meloni, quindi FdI si aggiudicherebbe il controllo di due telegiornali. In cambio, però, la Lega potrebbe ottenere la direzione degli approfondimenti: Antonio Di Bella scade a metà mese e a prendere il suo posto potrebbe essere Paolo Corsini, attualmente suo numero due. Corsivi è benvisto, oltre che dalla Lega, anche da Rossi e dal ministro Sangiuliano. Corsivi si è anche guadagnato la stima di una figura storica della Rai come Bruno Vespa. Il partito di Matteo Salvini potrebbe ambire anche a guidare Radiorai, dove andrebbe Angela Mariella, attuale direttrice di Isoradio, oltre alla direzione dell’offerta informativa — dove oggi siede Giuseppina Paterniti — che potrebbe finire a Francesco Giorgino, il quale aveva lasciato il Tgl in polemica con la direttrice Monica Maggioni. Peccato che la stessa Maggioni abbia puntato proprio quell’incarico.
(Continua su Domani)

 

 

 

 

 

(Nella foto Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani )