Pubblicato il 09/05/2023, 15:01 | Scritto da La Redazione

Rai: mai come oggi il vento soffia da destra

Rai: mai come oggi il vento soffia da destra
Abbonato Rai, se ti va bene vedrai Tele Tolkien, ma se ti va male sarà Tele Giletti. Meloni è per Tele Tolkien, Salvini è per Tele Giletti. Il Pd è già molto se conserva il Tg3, Rai Orfeo. Con le dimissioni dell'ad Carlo Fuortes inizia davvero la sostituzione "raietnica". Così Carmelo Caruso su Il Foglio.

Rai Tolkien. Da Veneziani a Giletti. Il palinsesto della destra

Il Foglio, di Carmelo Caruso, pag. 1-14

Abbonato Rai, se ti va bene vedrai Tele Tolkien, ma se ti va male sarà Tele Giletti. Meloni è per Tele Tolkien, Salvini è per Tele Giletti. Il Pd è già molto se conserva il Tg3, Rai Orfeo. Con le dimissioni dell’ad Carlo Fuortes inizia davvero la sostituzione “raietnica”. Gli uomini della premier lo definiscono “allargamento culturale” che si traduce con la fine “dell’egemonia del gruppo Gedi sulla Rai, un gruppo che ha usato la Rai per pagare il suo parco firme. La Rai è stato il benefit del giornalista di Repubblica. Devono entrare anche altri”. Il successore di Fuortes sarà Roberto Sergio. Il governo vuole liberare anche la presidenza Rai.

Per costruire “il nuovo immaginario della destra” non bastano solo le dimissioni di Fuortes, arrivate ieri mattina dopo sei mesi di assedio. Per avere voce sui palinsesti, per tentare di rovesciare la Rai, servono anche le dimissioni di Marinella Soldi, la presidente della televisione di stato, nominata dal governo Draghi. Il Cda, tra l’altro offeso per il comunicato di Fuortes (li descrive come causa delle sue dimissioni e della paralisi Rai; in questi mesi gli hanno votato tutto) resta ancora “incontrollabile”. La presidenza della Rai è un altro obiettivo di Salvini. La vuole. Il centrodestra può infatti vantare i voti di De Biasio e Agnes, in quota Lega e Forza Italia. Gli altri consiglieri sono così divisi: Laganà (quota Rai), Di Majo (M5s), Bria (Pd). Il voto della presidente rischia di diventare decisivo e il suo futuro è dunque tutto da valutare. Per avere il nuovo ad bisogna attendere prima il Cdm che prende atto delle dimissioni (potrebbe accadere già questo giovedì) successivamente, il 15 maggio, dovrebbe essere convocata un’assemblea urgente degli azionisti Rai. In quell’occasione si procede con la nomina di Sergio, attuale direttore di Radio Rai, e di concerto anche a quella di Giampaolo Rossi, il signor Rai di FdI, come direttore generale. Sarà Rossi a occuparsi della parte editoriale e dovrà vedersela con l’appetito della Lega, tenere conto del pluralismo e accontentare la premier.

La prima nomina che Meloni desidera dalla coppia Sergio-Rossi è quella di Gian Marco Chiocci, direttore dell’Adnkronos, alla guida del Tgl. Deve essere sacrificato Nicola Rao, direttore in quota FdI, del Tg2. Due telegiornali sono troppi anche in Ungheria. Il Tg2 verrà lasciato a Forza Italia e al suo Antonio Preziosi. In Rai ci sono già due diverse correnti di FdI. Una è tendenza Chiocci (fedelissimo di Meloni) e un’altra è quella di Rao, più vicina al partito, alla comunità di Colle Oppio, la corrente Rampelli. Una delle due correnti uscirà ridimensionata. Nelle intenzioni della destra deve essere ridimensionato anche lo strapotere del gruppo Gedi sulla Rai, il gruppo che edita Repubblica e La Stampa e che “mette le loro firme a libro paga Rai”. Si tratta di autori e ospiti fissi come Michele Serra, Ernesto Assante, “uno che intervistava Fuortes dall’alto della sua collaborazione Rai”. Nel racconto di FdI “hanno in pratica occupato la tv di stato”. Gli uomini di FdI hanno pure ritagliato l’ultima intervista di Augias a La Stampa, “esempio di quella spocchia e boria che da quarant’anni intossica la Rai”. E un’intervista dove Augias parla di “occupazione”. E’ lo stesso Augias che anni fa, durante una puntata di Otto e Mezzo, definì “con sprezzo”, Pietrangelo Buttafuoco, simbolo del mondo di destra, “un antisemita”. Disse un’enormità e Augias se ne accorse al punto da chiedere scusa a Buttafuoco. C’è chi ha pensato di offrire a Buttafuoco (uno che la Rai se la merita a prescindere da destra, sinistra e centro) gli spazi di Augias, “tenendo anche conto che Buttafuoco ha collaborato con Repubblica e scritto sulle sue pagine culturali”. Chi avrà una striscia sarà con molta probabilità, il filosofo Marcello Veneziani.
(Continua su Il Foglio)

 

 

 

 

 

(Nella foto Matteo Salvini e Massimo Giletti)