Pubblicato il 21/04/2023, 19:02 | Scritto da La Redazione
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Rai: a Roma si riducono i metri quadri, non i posti di lavoro

Rai: a Roma si riducono i metri quadri, non i posti di lavoro
Gli spazi saranno ristretti. I posti di lavoro, per il momento, no. Parola di Rai: da viale Mazzini promettono che il piano immobiliare per Roma e Milano non comporterà tagli del personale. Di più: non si tenterà, come si è invece tentato in questi anni, di traslocare a Milano programmi e produzioni romane di punta. Così Francesco Bechis e Rosario Dimito su Il Messaggero.

La Rai taglia gli uffici a Roma «No a nduzioni di personale»

Il Messaggero, di Francesco Bechis e Rosario Dimito, pag. 7

Gli spazi saranno ristretti. I posti di lavoro, per il momento, no. Parola di Rai: da viale Mazzini promettono che il piano immobiliare per Roma e Milano non comporterà tagli del personale. Di più: non si tenterà, come si è invece tentato in questi anni, di traslocare a Milano programmi e produzioni romane di punta.

IL RIASSETTO Dopo l’allarme lanciato dal Messaggero sul riassetto del patrimonio immobiliare della tv pubblica e il rischio che penalizzi la Capitale la Rai prova a fare chiarezza. Ieri il Cda ha dato il via libera all’unanimità. Con qualche distinguo. «Ho votato per senso di responsabilità – spiega a margine la consigliera Simona Agneg– abbiamo approvato una riqualificazione di tutti i cespiti aziendali partendo da Roma». Dei 500 milioni di euro previsti per ristrutturare da cima a fondo palazzi, uffici e studi tv, 340 saranno spesi per le strutture romane. A partire dal restyling della sede centrale a viale Mazzini. L’edificio anni ’60 intriso di amianto, almeno nei piani dell’azienda, dovrebbe tornare in vita in una veste moderna e futuristica: meno uffici, più open space e smart-working per i dipendenti. Gli altri fondi stanziati nel piano dell’ad Carlo Fuortes andranno a Milano. Al Portello nascerà infine la nuova “Saxa Rubra” milanese, un polo di produzione dal costo non proprio modico di 135 milioni di euro da qui al 2050. Gioisce la Lega per la maxi-struttura padana finanziata nel budget Rai, «un progetto fortemente voluto da noi, da sempre favorevoli alla valorizzazione dei territori». Ieri la firma del term-sheet con la Fondazione Fiera Milano.

I TAGLI Un dato è chiaro, in questo grande tetris di uffici e studi Rai da Sud a Nord, e riguarda il taglio degli uffici a Roma. Solo nelle sedi di viale Mazzini, Teulada e Saxa Rubra, più di 10mila metri quadri saranno “risparmiati”. Si arriva a circa 13mila metri quadri in meno contando i venti appartamenti in affitto a Prati – a Roma centro – che oggi ospitano uffici e saranno dismessi nei prossimi quattro anni. Nelle tre principali sedi della Capitale si sposteranno quasi 1400 dipendenti lasciando gli attuali studi. Ma grazie a un gioco di ritocchi degli spazi interni, così almeno assicurano in Rai, nessuno sarà licenziato o subirà un trasferimento, magari nel nuovo hub milanese. E certo non sfugge che il tesoretto messo in campo da Fuortes per rimettere a lucido la Rai di cui sarà ancora timoniere per un po’ – cioè finché non si troverà una buonuscita, forse il Teatro San Carlo di Napoli – non sia proprio la dieta ideale per un debito Rai che viaggia verso quota 600 milioni di euro. Ma dal settimo piano di viale Mazzini rassicurano i contribuenti: le coperture ci sono. Solo la vendita della storica sede milanese di corso Sempione dovrebbe fruttare alle casse Rai 100 milioni di euro. Sotto la tagliola della spending review finirà, insieme ad altre sedi regionali, il quartier generale veneto della Rai fra gli affreschi barocchi di Palazzo Labia, a Venezia.
(Continua su Il Messaggero)

 

 

 

 

(Nella foto la sede Rai di Viale Mazzini)