Pubblicato il 17/04/2023, 13:01 | Scritto da La Redazione

Il Futuro di Mediaset è all’estero

Mediaset cerca un futuro La salvezza è un fondo estero

Domani, di Alessandro Penati, pag. 6

Il ricovero di Silvio Berlusconi ha innescato una congerie di commenti sul dopo Berlusconi: di fronte alla soffe renza di una persona, le speculazioni sugli effettu della sua dipartita non mi sembrano una scelta felice. Auguro a Berlusconi di campare i proverbiali 100 anni. Tuttavia la questione della sua successione è di interesse generale, e non da ora: non tanto per le questioni politiche legate a Forza Italia, quanto a quello di Mfe (già Mediaset).
infatti inevitabile che il futuro di Mfe sia slegato dalla politica, perché la fine del bipolarismo in politica ha messo anche la parola fine al bipolarismo Mediaset-Rai; perché la tecnologia ha ridimensionato il potere della televisione nella formazione dell’opinione pubblica; e perché non conviene a Mediaset essere percepita di parte quando i suoi utenti sono costituiti dai cittadini di qualsiasi orientamento politico.

Il dopo Berlusconi sarà invece un caso emblematico del problema del passaggio generazionale di un’impresa italiana di successo (e Mediaset lo è) nel momento in cui il suo fondatore deve passare il testimone. Le alternative sono sempre tre: perpetuare il controllo e la gestione da parte della seconda generazione, con intricati problemi di governance che solitamente ne impediscono la crescita; vendere, incassare, lasciare che ciascuno degli eredi gestisca la propria fortuna come meglio crede; o crescere, molto spesso con il sostegno del private equity, ma con un cambio di governance, la cessione della gestione ai manager, e la graduale perdita del controllo proprietario della famiglia, pur mantenendo il potere di indirizzo.

Second generazioni
La prima alternativa è troppo spesso seguita dalle imprese italiane, a discapito delle fortune dell’azienda. Per Mfe sarebbe deleteria perché è già un’azienda in declino, in un settore in declino, in quanto deriva propri ricavi prevalentemente dalla pubblicità in due paesi, Italia e Spagna, a crescita lenta (la quota in ProSiebenSat è per ora solo finanziaria); e perché la televisione generalista è in una parabola discendente, con un’utente medio che invecchia, per via dell’avvento dello streaming e delle altre forme di intrattenimento online.
Basti pensare che dal 2010, prima della crisi finanziaria in Europa, al dato stimato dagli analisti per il 2023, i ricavi di Mfe sono calati del 3,5 per cento medio annuo, e il risultato operativo del 7,3. Sempre sulla base del consenso degli analisti (fonte Factset), il mercato valuta Mfe appena cinque volte gli utiliattesi per quest’anno, quasi la metà della mediana di nove degli altri gruppi televisivi tradizionali in Europa(Itv, Tf1, Metropole, Rtl, ProsiebenSat) che pure scontano le difficoltà del settore.

La spiegazione sta proprio nella struttura del gruppo nella sua governance, che ne penalizza il valore perché focalizzata quasi esclusivamente sul mantenimento del controllo e sulla governance familiare. Infatti, Fininvest controlla Mfe con un sistema duplice di azioni chele conferiscono circa il 50 per cento dei diritti di voto, con il 38 per cento delle azioni di tipo A, mentre il mercato con la stessa quantità di titoli A ha poco più del 26 per cento dei voti.Inoltre, il 19 per cento di proprietà di Vivendi rimane congelato in una fiduciaria per via della partecipazione in Tim, che secondo gli accordi dovrebbe vendere in cinque anni, ma a prezzi superiori a quelli attuali; tenuto poi conto che Mfe a sua volta detiene 1’83 per cento di Mediaset España, il flottante delle due società è estremamente ridotto, e questione riduce l’appetibilità per gli investitori istituzionali, deprimendone il valore. Così Mfe capitalizza poco più di 1,5 miliardi contro un valore mediano di 2,2 delle altre televisioni europee. Un alto prezzo da pagare se si vorrà mantenere il controllo e la governance familiare attuale, e che rende Ogni realistico progetto di crescita alquanto velleitario.
(Continua su Domani)