Pubblicato il 27/03/2023, 13:03 | Scritto da La Redazione

Rai: Sangiuliano va da Fazio e ne ha per tutti

Rai: Sangiuliano va da Fazio e ne ha per tutti
Sei fascisti su Marte siano tornati sulla terra, secondo la persistente narrazione della sinistra, a corto di altri argomenti, difficile dirlo. In giro, in camicia nera, non ne vediamo. Semmai ci sono persone «intellettualmente fragili». Così Enrico Paoli su Libero.

«In Rai circolano dei piccoli Stalin»

Libero, di Enrico Paoli, pag. 9

Sei fascisti su Marte siano tornati sulla terra, secondo la persistente narrazione della sinistra, a corto di altri argomenti, difficile dirlo. In giro, in camicia nera, non ne vediamo. Semmai ci sono persone «intellettualmente fragili». Però, a frequentare i corridoi di Viale Mazzini, sede della Rai, si possono fare strani incontri, cari ai comunisti. «Qualche piccolo Stalin ancora circola nei corridoi di viale Mazzini, io ne conosco qualcuno che ancora sta col colbacco», dice il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ospite del programma di Rai Tre, Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio. Al quale la stilettata del titolare del Mic deve essere proprio piaciuta: «Sarà per l’aria condizionata». Come no, mica per il val7pr delle poltrone o per la sistematica occupazione dell’azienda da parte della sinistra, abituata a pensare alla Rai come fosse «cosa loro», e non degli italiani che pagano il canone. Piccoli Stalin pronti a tutto, a dire il vero. E se a raccontare della loro presenza a viale Mazzini è l’esponente del governo guidato da Giorgia Meloni, c’è pure da credergli. L’attuale inquilino del dicastero di via del Collegio Romano, prima di occuparsi dei tesori del nostro Paese, era alla guida del Tg2, il telegiornale della seconda rete, dopo aver svolto per anni le funzioni di vice direttore al Tgl. Insomma delle cose di casa Rai ne sa abbastanza. Ragione più che sufficiente, quella del lungo percorso nella tv pubblica di Sangiuliano, da indurre Fazio a insistere sull’argomento. «Via i partiti dalla Rai o più facile ci sia vita su Marte?», chiede sornionamente il conduttore di Rai Tre al ministro, il quale, preferisce replicare con una battuta: «Più facile la vita su Marte». Talmente facile da chiedersi se sul pianeta rosso paghino il canone, altro argomento di discussione. «La Rai deve essere servizio pubblico sostenuto dal canone», sostiene il ministro, «ma è suo dovere essere plurale, rappresentare il pensiero di tutti i cittadini e io ne so qualcosa ho subito censure sulla mia pelle».
(Continua su Libero)

 

 

 

(Nella foto Gennaro Sangiuliano)