Pubblicato il 24/03/2023, 13:03 | Scritto da La Redazione

Auditel: “oligopolisti digitali globali, una prospettiva allarmante”

Auditel: “oligopolisti digitali globali, una prospettiva allarmante”
La sfida di Auditel ricorda quella affidata al trattato, che nel 1875 a Parigi, ha stabilito le regole per la determinazione di unità di misura valide internazionalmente. la trattato prende il nome di Convenzione del Metro e ha fissato, una volta per tutte, un sistema di misurazione condiviso a livello globale. Così Andrea Ducci sul Corriere della Sera.

Auditel: 120 milioni di terminali connessi

Corriere della Sera, di Andrea Ducci, pag. 23

La sfida di Auditel ricorda quella affidata al trattato, che nel 1875 a Parigi, ha stabilito le regole per la determinazione di unità di misura valide internazionalmente. la trattato prende il nome di Convenzione del Metro e ha fissato, una volta per tutte, un sistema di misurazione condiviso a livello globale. Oggi il tema si ripropone constatando che giganti come Meta e Google dispongono di una quota di mercato del 70% della spesa digitale globale, o appurando che le piattaforme statunitensi che offrono contenuti in streaming puntano a «egemonizzare il mercato e muovono alla conquista dell’Europa e dell’Asia». Il tratto comune di questo scenario, illustrato nella relazione annuale di Auditel, è che i big player non accettano che soggetti esterni certificati misurino i loro flussi di traffico e la loro audience. «II timore è che il mercato, già presidiato da veri e propri oligopolisti digitali globali, possa registrare un ulteriore e preoccupante consolidamento delle posizioni dominanti. Una prospettiva allarmante», spiega Andrea Imperiali, presidente di Auditel, illustrando la relazione annuale alla Camera. Auditel, del resto, adottando un sistema di monitoraggio dell’audience che oltre alla televisione misura smartphone, computer, tablet e game consolle (sono ormai 120 milioni gli schermi presenti nelle case e nelle tasche degli italiani), si configura un organismo in grado di assicurare trasparenza e indipendenza nella rilevazione dei dati.

Un ruolo «fondamentale» ricorda Imperiali perché «i sistemi di misurazione delle audience sono determinanti per il corretto funzionamento dei mercato dei media e dell’economia digitale. In primo luogo, orientando l’allocazione delle risorse economiche, equilibrano le dinamiche competitive che registrano condizioni sempre meno eque. In secondo luogo — osserva —perché consentono di rilevare, in maniera indipendente e impar ziale, i cambiamenti nei comportamenti di consumo, che solo se correttamente tracciati garantiscono un vero pluralismo e una compiuta democrazia dell’informazione». A ricordarlo è anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel suo intervento. «L’esplosione dei contenuti digitali, modificando il comportamento dei consumatori, ha favorito — indica Fontana— l’ingresso di nuovi attori che si contendono, con i tradizionali player, il controllo di tali contenuti. In questo scenario in rapida evoluzione si conferma il ruolo sempre più importante dei sistemi di rilevazione degli Indici di ascolto. Tale funzione vale per l’assetto economico e concorrenziale del mercato dei servizi audiovisivi e perla tutela della libertà e del pluralismo dell’informazione».
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

(Nella foto Andrea Imperiali)