Pubblicato il 13/02/2023, 13:02 | Scritto da La Redazione
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Sanremo: Il quarto Amadeus è quello dei record, ma ci sarà un quinto?

Sanremo: Il quarto Amadeus è quello dei record, ma ci sarà un quinto?
Il deus ex machina di Sanremo 2023 si dice soddisfatto, anche guardando ai numeri che, come dice lui stesso, "danno forza", ma il mondo della politica è in subbuglio e, così, anche Amadeus ammette "Se mi mandano via, me ne vado". Così sul Corriere della Sera.

Amadeus e le accuse al Festival «Se mi mandano via? Me ne vado»

Corriere della Sera, di Renato Franco, pag. 9

«Sono l’uomo più felice del mondo». Beato Amadeus. Per il conduttore le cinque giornate di Sanremo sono state un trionfo: «Mi sento come un bambino in un parco divertimenti senza che la gioia finisca mai, sembra un sogno che però è realtà». La felicità però è un attimo. E il conduttore — a domanda risponde — prende anche in considerazione che qualcuno gli possa portare via il suo giocattolo preferito. E stato il Festival delle tante polemiche e dei tanti appelli di una parte della politica a chiedere un cambio di narrazione a quella proposta dagli attuali dirigenti Rai. Amadeus è forte di un contratto che lo lega al Festival di Sanremo anche l’anno prossimo, quando toccherà il personale record delle cinque conduzioni di fila. Ma mai dire mai. «Se dovessero mandarmi via, che devo fare? Me ne vado… — riflette il conduttore —. Se il mio mandato dovesse finire qui faccio le valigie, ma conserverò per tutta la mia vita il ricordo di quattro anni bellissimi. Nella vita, al di là dei Festival, dipende tutto da un risultato: se si ottengono questi numeri hai un certo tipo di forza; se avessi fatto il 15-2o% in meno sarei un allenatore esonerabile. Qualsiasi allenatore è forte finché la squadra vince, se la squadra perde anche i più grandi rischiano di essere cacciati. Ecco perché devo portare sul palco quello che sento mio: se si sbaglia bisogna sbagliare con le proprie idee».

Il Festival è nel mirino. Dopo l’attacco di Fratelli d’Italia, che ha chiesto a chiare lettere un ricambio alla guida della Rai, ieri l’avviso di sfratto ai vertici del servizio pubblico è arrivato da Matteo Salvini. II vicepremier e leader della Lega fa gli «auguri a chi ha vinto» ma soprattutto ritiene «che vada fatta una riflessione sulla gestione Rai nel suo complesso». Un pensiero condiviso anche dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte che crede che «la Rai abbia bisogno di una riforma profonda, rifondativa, per rendere più efficace il servizio pubblico e l’informazione». In difesa della Rai intervengono invece i candidati alla segreteria del Pd. Stefano Bonaccini invita il governo a mettere «giù le mani dalla Rai: voler mettere il bavaglio agli artisti e alla libertà di esprimersi non è degno di un Paese democratico». Stessa posizione per Elly Schlein che invita la maggioranza a «occuparsi di come abbassare le bollette e alzare i salari, non di quello che accade sul palco di Sanremo con queste costanti ingerenze anche gravi». In mezzo a letture che sono opposte c’è Silvio Berlusconi, che difende e attacca: «Cambiare vertici della Rai? No, non voglio assolutamente arrivare a questo. Dico semplicemente che mi piacerebbe che la televisione pubblica facesse il suo mestiere di televisione pubblica».
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

 

(Nella foto Amadeus con Chiara Ferragni Gianni Morandi)