Pubblicato il 09/11/2022, 17:30 | Scritto da La Redazione

Spagna, lo sport costa caro a TVE: 400 milioni di euro

Spagna, lo sport costa caro a TVE: 400 milioni di euro
Con le due prossime finali di Champions League annunciate ieri, la RTVE ribadisce il suo intenso acquisto di diritti sportivi, soprattutto calcistici, a un ritmo che lascia molto indietro le emittenti private, che fanno offerte inferiori a quelle dell'emittente pubblica.

TVE: 400 milioni spesi nello sport, 38 per il Mondiale

El Mundo, di Eduardo Fernandez, pag. 29

La cosa continua, anche se le cifre non entrano quasi più nella calcolatrice. Con le due prossime finali di Champions League annunciate ieri, la RTVE ribadisce il suo intenso acquisto di diritti sportivi, soprattutto calcistici, a un ritmo che lascia molto indietro le emittenti private, che fanno offerte inferiori a quelle dell’emittente pubblica. Secondo fonti della società consultate da EL MUNDO, RTVE ha speso più di 330 milioni di euro in questa legislatura, che con un’IVA del 21% produce un importo superiore a 400 milioni sotto il mandato di Rosa Maria Mateo (2018-2021), José Manuel Pérez Tornero (2021-2022) e della nuova presidente ad interim rafforzata dal Governo nei suoi poteri, Elena Sanchez. La Coppa del Mondo in Qatar, che inizierà domenica prossima, spicca tra tutti questi pagamenti con 32 milioni di euro destinati a Mediapro, che in parallelo ha raggiunto un accordo con Movistar+ (Telefónica) per trasmettere l’intero campionato attraverso questa piattaforma a pagamento. L’importo, 38 milioni se si considera l’IVA, sembra eccessivo per le società private: fonti di queste società audiovisive assicurano a questo giornale che non avrebbero dovuto spendere più di 20 milioni. Così, la formula è diventata abituale: alla TVE, senza pubblicità e con uno stanziamento pubblico attraverso il bilancio generale dello Stato, rimane lo sport. “RTVE continua con il suo impegno per il calcio”, si legge nel comunicato di ieri sulle finali di Champions League del 2023 e 2024, che si aggiungono a quella già offerta nel 2022 (e che ha comportato un pagamento a Telefónica di 2,2 milioni di euro, secondo la società). RTVE ha rinunciato alla Champions League per sette anni… fino a questa stagione. I nuovi responsabili dell’emittente pubblica sembrano avere le idee chiare sulla priorità data allo sport. Vale la pena notare che i diritti sportivi sono considerati i contenuti televisivi più costosi e che dedicare denaro a queste questioni significa non destinarlo, ad esempio, all’industria della produzione di film o serie. In questa legislatura, Pérez Tornero, dimessosi forzatamente lo scorso settembre, si distingue come il responsabile della RIVE che ha acquisito più diritti nel corso della legislatura.

Il suo predecessore come amministratore unico provvisorio, Rosa María Mateo, ha speso almeno 45 milioni, secondo i calcoli di questo giornale, un importo che con l’IVA supererebbe i 54 milioni. Tra il mandato di Mateo e quello di Pérez Tornero c’è il pagamento dei Giochi Olimpici di Tokyo 2021, stimato in 49,7 milioni, più di 60 milioni al netto dell’IVA. Tutti questi calcoli si limitano ai diritti: non tengono conto dei milioni di dollari di costi di produzione che comporta, ad esempio, l’invio di squadre per coprire l’evento dal Giappone. Ora che Pérez Tornero è pienamente responsabile, si apre una batteria di acquisti che supera i 240 milioni nell’anno e mezzo in cui il professore è stato a capo dell’azienda (290 milioni con l’IVA). Non c’è riposo né tempi morti: la neo nominata Elena Sánchez continua con la tendenza e ieri è stato ufficializzato il pagamento di due nuove finali di Champions League. TVE ha inoltre annunciato l’acquisizione della Coppa del Re per i prossimi tre anni e a breve termine punta sulla Coppa del Mondo, che si svolgerà dal 20 novembre al 18 dicembre. In questo caso, RTVE non sarà in grado di ottenere il ritorno previsto, nonostante il suo generoso esborso: la Commissione Nazionale per i Mercati e la Concorrenza (CNMC) ha stabilito venerdì che “non potrà stipulare contratti pubblicitari con inserzionisti diversi da quelli strettamente legati agli sponsor e ad altri affiliati commerciali della FIFA”, misure provvisorie che rispondono alle rivendicazioni di rivali privati come Atresmedia e Mediaset.
(Continua su El Mundo)

 

 

 

(Nell’immagine il logo di TVE)