Pubblicato il 29/09/2022, 19:04 | Scritto da La Redazione
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È RTVE, ma sembra la Rai

È RTVE, ma sembra la Rai
Giochi di politica e di potere ai vertici della televisione pubblica spagnola. Che ha perso il presidente José Manuel Pérez Tornero, in carica da soli 18 mesi, e ora sarà guidata ad interim dalla numero due Elena Sánchez: rimarrà in carica fino alla nomina del nuovo numero uno da parte del Congresso dei Deputati.

Elena Sánchez, nuova presidente di RTVE

Expansion, di A.Z.G., pag. 6

Il consiglio di amministrazione di Corporación RTVE ha nominato Elena Sánchez nuovo presidente ad interim in sostituzione di José Manuel Pérez Tornero, in carica da soli 18 mesi. L’ex presidente dell’emittente pubblica si è dimesso questa settimana dopo aver perso l’appoggio dei consiglieri del PSOE e di Unidas Podemos, che lo accusano di essere troppo vicino al PP. Sánchez era il segretario generale di RTVE, in pratica il numero 2 dell’azienda, durante il periodo in cui Rosa María Mateo era l’amministratore unico provvisorio. Il nuovo presidente non avrà funzioni esecutive complete e rimarrà in carica fino alla nomina del nuovo presidente da parte del Congresso dei Deputati. Va ricordato che la nomina di Tornero è stata resa possibile da un accordo tra il PP e il PSOE.

Dimissioni Qualche ora prima di dimettersi, Tornero ha inviato una lettera ai lavoratori in cui confermava la divisione esistente all’interno del Consiglio e si rammaricava del fatto che “non ci fossero più le condizioni minime per il consenso trasversale, né per la formazione di una maggioranza plurale, stabile e coerente e, in molte occasioni, nemmeno il clima favorevole al dialogo di cui abbiamo bisogno per portare a termine il progetto”. “Questo rende molto difficile la governance dell’azienda e ci impedisce di portare a termine la trasformazione per la quale ci eravamo tutti impegnati”, afferma nella lettera, nella quale annuncia anche il suo ritorno all’università. Nella sua lettera, sottolinea che nel progetto presentato per rilevare RTVE “era chiarissimo che non si trattava di un semplice restyling o di un semplice lifting”. “Gli obiettivi erano molto espliciti. Gestire con un ampio consenso, senza partigianeria; con professionalità e indipendenza; rafforzare il pluralismo interno e lasciarsi alle spalle la frammentazione. Ma, soprattutto, l’obiettivo era far sì che RTVE contribuisse a creare una sfera pubblica calma, aperta al dialogo e senza polarizzazioni”.
(Continua su Expansion)

 

 

 

 

(Nell’immagine il logo di RTVE)