Pubblicato il 12/09/2022, 15:01 | Scritto da La Redazione

Nicola Savino: La Tv è la mia trasgressione

Nicola Savino “Conoscere gli italiani è un gioco niente sondaggi, solo leggerezza”

La Stampa, di Adriana Marmiroli, pag. 28

Nicola Savino approda per la prima volta al classico quiz delle 20,30. Per la prima volta conduttore di un programma quotidiano. Per la prima volta a Tv8, rete free emanazione del mondo Sky. Dopo lustri trascorsi in un periodico rimpallo tra i due big dell’etere – Rai e Mediaset – iniziato ai tempi di Quelli che il calcio gestione Simona Ventura, da stasera sarà alla guida di 100% Italia, game show prodotto da Banijay Italia che sonda le opinioni e le abitudini degli italiani. Ogni sera due squadre composte da due persone si fronteggiano cercando di indovinare il parere degli italiani sui più disparati argomenti (politica esclusa) . A fare da campione statistico in presa diretta 100 italiani selezionali dall’Istituto Piepoli in modo da rappresentare la popolazione italiana.

Con che animo ha intrapreso questa nuova avventura?

«Di grande leggerezza. In tempi gravi, di elezioni, sondaggi politici e statistiche elettorali, li scansiamo. Uno dei nostri quiz chiedeva di cosa si evita di parlare a tavola. Di politica, è stata la risposta più votata».

Altre domande bizzarre o risposte insolite, finora?

«L’ultima cosa che fai prima di addormentarti? Guardare il cellulare, non più lavarsi i denti. Il conduttore tv che vorresti officiasse il tuo matrimonio? Maria De Filippi. Se dico Parigi, Tour Eiffel a parte, a cosa pensi? Vince Louvre, ma uno ha risposto topi (pensava a Ratatouille?). Ecco, cose così».

In un panorama tv molto bloccato, come mai lei è così ballerino?

«Sono fedele in amore: sposato da 23 anni. Ancora più stabile in radio: a Deejay sono entrato nel 1989, e con Linus a Deejay chiama Italia sono dal 1996. La tv è la mia trasgressione, dove amo cambiare e sperimentare. La molla forte questa volta è stato entrare ogni giorno nella casa degli italiani, poter diventare uno di famiglia».

A Deejay non è stanco di fare la stessa cosa da più di 25 anni, per 11 mesi all’anno, sempre con la stessa persona?

«Dovessi cambiare radio sarei sempre quello di Radio Deejay. Una volta in effetti, molti e molti anni fa, ci fu una piccola diaspora – Io e Amadeus -, al seguito di Cecchetto, a Radio Capital: durò una stagione, o poco più. Deejay è una famiglia, non è un posto di lavoro. Dove resterò finché resterà Linus: se smetterà lui, pure io».

C’è un segreto o una regola per il vostro affiatamento?

«Da una parte l’estrema leggerezza quasi fanciullesca, e dall’altra la capacità istantanea di cambiare registro, di cogliere al volo ogni notizia possa incuriosire o interessare, fosse anche quello che ciè capitato la sera prima».

Agli inizi a Deejay chiama Italia, incarnò un personaggio, l’Uomo Della Strada: veniva interpellato per dire cosa pensava sui temi più disparati l’italiano medio. Cosa che ci riporta a 100% Italia. Cosa ne pensa UDS, l’Uomo della Strada, dell’Italia oggi?

«UDS non andrebbe a votare. O lo farebbe decidendo all’ultimo momento per chi. UDS è sempre più arrabbiato e disilluso, con poche speranze nel cambiamento».
(Continua su La Stampa)

 

 

(Nella foto Nicola Savino)