Pubblicato il 06/09/2022, 11:31 | Scritto da La Redazione
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Finite le vacanze, Rai Way ridiscute delle torri broadcast

Finite le vacanze, Rai Way ridiscute delle torri broadcast
La questione torri broadcast verrà ridiscussa in una doppia seduta del consiglio d'amministrazione di Viale Mazzini l'8 e il 22 settembre.

Rai Way, il dossier torri al cda della Rai

Il Sole 24 Ore, di Andrea Biondi e Celestina Dominelli, pag. 23

Dopo la pausa estiva il progetto per il maxi polo delle torri broadcast tra Rai Way, presidio pubblico nel settore, ed Ei Towers (controllata al 6o% da F21 e, per il restante 40%, da Mediaset), torna sul tavolo del cda Rai in attesa dell’insediamento del futuro governo. Nelle prossime riunioni del board di Rai, in agenda per l’8 e il 22 settembre, da quanto risulta al Sole 24 Ore, gli advisor (Pedersoli per gli aspetti legali e Lazard per i profili finanziari) ingaggiati dall’azienda guidata da Carlo Fuortes si limiteranno, per ora, a ragguagliare i consiglieri con due informative (la prima più focalizzata sul Dpcm con cui è stato deciso quest’ulteriore snodo e la seconda più incentrata sulle possibili tecnicalità del deal). I contorni sono quindi ancora da definire sulla base di alcuni punti fermi. Il primo arriva direttamente dal Dcpm che fissa la permanenza in Borsa dell’entità nata dalla futura combinazione e che dunque, data l’impossibilità di procedere a un’acquisizione pura e semplice (difficilmente sostenibile perle due società in pista), spianerebbe la strada a una fusione per incorporazione.

Quest’ultima opzione, però, stando sempre al dettato di Palazzo Chigi, deve mantenere il controllo dell’infrastruttura strategica in capo alla Rai (che naturalmente vuole anche trarre beneficio per i suoi conti dall’ulteriore discesa nel capitale di Rai Way). E deve soddisfare i requisiti Antitrust, il cui faro è acceso sugli effetti concorrenziali derivanti dall’aggregazione dei due promessi sposi. Questo significa che, per non incorrere nell’altolà dell‘Agcom, come ha ipotizzato anche il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, in recenti audizioni presso la Commissione di Vigilanza, il 3o% della super Rai Way possa essere detenuto direttamente dal Mef o da un altro soggetto pubblico (ad esempio Cdp). Uno degli schemi circolati nelle ultime settimane passa, per esempio, attraverso la distribuzione di un dividendo straordinario asimmetrico che servirebbe alla Rai per rimpinguare un po’ la cassa (si è parlato di 300-400 milioni, ma la cifra finale potrebbe essere diversa) a fronte di un maggiore peso azionario di F2i(33%) nell’assetto finale con Viale Mazzini al3o%e Mediaset al 23 per cento.
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

 

 

(Nell’immagine la sede Rai di Viale Mazzini)