Pubblicato il 20/06/2022, 19:02 | Scritto da Francesco Sarchi

Vivendi: Yannick Bolloré e il nuovo che avanza

La rotta di Yannick tra Eliseo e nuova squadra

L’erede Bolloré in vetta a Vivendi fa salire i suoi fedelissimi, da Laroze all’italiana Gessa La linea più rassicurante dei media per dimenticare Zemmour La questione Tim-Open Fiber Ma la Netflix latina resta nel cassetto

L’Economia del Corriere della Sera, pagina 1 e 8, di Stefano Montefiori

Yannick Bolloré cambia squadra, che è un modo per mostrare a tutti anche alla Commissione europea che al comando c’è lui. Il padre Vincent è andato in pensione a febbraio passandogli la guida di Vivendi, e Yannick sta cominciando a lasciare il segno, a partire dalla riorganizzazione interna. La vecchia guarda – dal   direttore della comunicazione Simon Gillham al direttore finanziario Hervé Phillippe – viene tutelata e mantenuta all’interno del gruppo Bolloré, ma il suo posto in Vivendi viene preso dalle donne e dagli uomini con i quali Yannick ha lavorato per anni in Havas, il colosso della comunicazione che è stata la sua palestra. Ecco quindi arrivare nei posti chiave Franois Laroze, nuovo direttore finanziario di Vivendi pur conservando la carica in Havas, Céline Merle-Béral direttrice delle risorse umane, e l’italiana Lorella Gessa, a capo della comunicazione di Havas dal 2007 e dal prossimo 27 giugno direttrice della comunicazione di Vivendi. Yannick Bolloré porta in Vivendi i suoi fedelissimi per cominciare una nuova fase, magari allontanandosi dalla passione più affascinante e controversa di Vincent Bolloré – e relativamente poco conosciuta fuori dalla Francia -, ovvero l’impegno politico e la linea editoriale di una delle sue televisioni, CNews.

La parabola

Raccolta da Vincent Bolloré quando si chiamava iTélé ed era in grave calo di ascolti, CNews è stata trasformata in una rete all news capace di contendere il primato alla concorrente Bfm, grazie a ore di talk show nei quali la star assoluta era Eric Zemmour. Il polemista e saggista di estrema destra ha usato CNews come trampolino per la sua candidatura in politica, prima nella corsa all’Eliseo e poi alle legislative. Il gruppo di Vincent Bolloré ha rischiato di venire associato alla battaglia di Zemmour contro il politicamente corretto e in difesa dei valori eterni della Francia cristiana. Scelta editoriale legittima, ma se l’idea di Bolloré padre di fare di CNews la FoxNews francese si è rivelata ottima in termini di ascolti, Bolloré figlio sembra tentato di riequilibrare il gruppo. Alle elezioni la bolla Zemmour è scoppiata, e con Macron rieletto presidente il gruppo sembra destinato a ricentrarsi: a differenza del padre, Yannick Bolloré è poco interessato alla battaglia politica, ed è possibile che in futuro la conoscenza decennale e i buoni rapporti tra Yannick e il capo dello Stato francese possano pesare.

Il gruppo Vivendi ha da poco completato con successo l’Opa nei confronti di Lagardère, arrivando a detenere il 57,3% del gruppo che riunisce il grande marchio editoriale Hachette, i negozi Relay nelle stazioni e negli aereoporti, la radio Europe 1, e i due settimanali le Journal du Dimanche e Paris Match. Arnaud, erede del fondatore Jean-Luc Lagardère, perde definitivamente il controllo ma conserva 1’11,06% del capitale del gruppo. L’altro azionista storico, che resta anche se con un ruolo ridimensionato, è il fondo sovrano del Qatar (11,5%). L’operazione di Vivendi su Lagardère è però condizionata al via libera della Commissione di Bruxelles, che è atteso entro il primo trimestre del 2023. L’Unione europea sta studiando in particolare la fusione tra i grandi gruppi editoriali Editis (nel portafoglio di Vivendi) e Hachette (Lagardère), che porterebbe alla nascita in Francia di un colosso da tre miliardi di giro d’affari, ben davanti al secondo gruppo, Madrigali (Gallimard e Flammarion) , fermo a 500 milioni. Per rispondere a eventuali contestazioni di Bruxelles, Vivendi sta già studiando possibili rimedi, ovvero la cessione di alcuni settori che preserverebbe comunque la fusione Editis-Hachette.

 

(continua su L’economia del Corriere della Sera)

 

(Nella foto Yannick Bolloré)