Pubblicato il 08/06/2022, 15:04 | Scritto da Carlo G. Lanzi
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Brutto colpo per Cairo: la Corte d’Appello gli boccia il ricorso

Brutto colpo per Cairo: la Corte d’Appello gli boccia il ricorso
I giudici rigettano l’impugnazione di Rcs sull’arbitrato della vendita della sede di via Solferino a Kryalos, società partecipata dal fondo statunitense Blackstone, del 2013.

Urbano Cairo incassa una bocciatura sul ricorso

Pessima notizia per Urbano Cairo: i giudici della prima sezione civile dalla Corte d’Appello di Milano «le dichiarazioni rese dalla stessa Rcs depongono inequivocabilmente nel senso del pieno compiacimento del gruppo per la conclusione dell’operazione di cessione alle condizioni convenute, ritenute del tutto soddisfacenti ed in linea con i riferimenti forniti dal perito indipendente, nonché con gli obiettivi contenuti nel Piano industriale della società».

È quanto si legge in un passaggio delle 59 pagine della sentenza depositata oggi con cui la Corte d’Appello ha rigettato l’impugnazione presentate da Rcs nei confronti di Kryalos, società partecipata dal fondo statunitense Blackstone che riguarda i lodi arbitrali relativi al contenzioso sull’operazione di vendita e locazione dell’immobile in via Solferino, storica sede del Corriere della Sera, messa a punto nel 2013, come riporta l’agenzia di stampa LaPresse.

Non c’è stata usura

Per i giudici, infatti, non si configura il reato di usura ipotizzato dai legali di Rcs, che avevano sostenuto che il prezzo di 120 milioni di euro a cui era stata ceduto l’immobile era notevolmente più basso rispetto al prezzo di mercato. Per Rcs, Kryalos aveva approfittato della situazione economica difficile in cui versava il gruppo editoriale. Per i giudici, inoltre, «la oggettiva situazione di difficoltà economica, rivendicata dalla difesa Rcs e svalutata, invece, dal Ctu e dagli arbitri, costituisce un elemento non prioritario nell’economia complessiva del giudizio, essendo dirimente la ulteriore verifica delle “concrete modalità del fatto”».

«Quanto alla iniquità dello scambio – chiariscono i giudici –  seppure l’esperto chiamato ad esprimersi sul valore di mercato del compendio immobiliare abbia rilevato un indubbio scostamento fra il (presunto) valore di mercato ed il prezzo di cessione – non senza avere più e più volte sottolineato l’intrinseca opinabilità delle sue valutazioni – non può omettersi di evidenziare che, prima di definire la compravendita con Blackstone, Rcs aveva condotto di propria iniziativa, con l’assistenza di un advisor finanziario di primario standing (Banca IMI) e sotto il costante monitoraggio del collegio sindacale, un’attività di sollecitazione del mercato, rivolgendosi ad oltre trenta investitori, scelti in ragione della loro rappresentatività di tutte le tipologie di potenziali acquirenti, nessuno dei quali aveva proposto condizioni economiche migliori. E il confronto del prezzo pattuito nell’APA con le offerte ricevute da Rcs – sottolineano i giudici – durante il procedimento competitivo dimostrava, altresì, che tutte le alternative di mercato si assestavano, in modo totalmente autonomo e genuino, su valori sostanzialmente omogenei».

 

(Nella foto Urbano Cairo)