La joint-venture tra Warner Bros Discovery e British Telecom sotto la lente dell’antitrust
L’authority per la concorrenza riesaminerà l’accordo BT-Discovery
The Times, pagina 49, di Dominic Walsh.
L’accordo tra BT e il gruppo mediatico Warner Bros. Discovery per la creazione di una joint venture sportiva televisiva sarà esaminato dal garante della concorrenza del Regno Unito. La costituzione di questa joint venture paritetica, che trasmetterà le partite della Premier League inglese e della Uefa Champions League, è la prima fase di un progetto di uscita di BT dalle trasmissioni sportive. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha dichiarato che sta valutando se l’operazione «porterà alla creazione di una situazione di concentrazione rilevante [e] se si può prevedere che la creazione di tale situazione comporti una sostanziale riduzione della concorrenza».
Le parti interessate hanno tempo fino al 17 giugno per presentare osservazioni sulla transazione. Il termine per la decisione sulla fase 1 e per l’annuncio di un eventuale rinvio per un’indagine più approfondita sulla fase 2 è stato fissato al 28 luglio. BT ha annunciato la joint venture il mese scorso dopo aver deciso di non vendere il suo ramo sportivo a Dazn, la società di streaming.
La fusione
La combinazione prevede l’unione di BT Sport ed Eurosport UK di Discovery. Inizialmente i marchi rimarranno separati, ma BT ha dichiarato che alla fine si riuniranno “sotto un unico marchio”. Il gruppo di telecomunicazioni riceverà 93 milioni di sterline da Warner Bros. Discovery in rate nei tre anni successivi al completamento dell’operazione e incasserà un ulteriore earn-out fino a 540 milioni di sterline, a seconda di determinate condizioni.
La joint venture creerebbe un’offerta sportiva premium per il Regno Unito e l’Irlanda con un portafoglio che, oltre al calcio, comprende la Premiership rugby, l’UFC, le Olimpiadi, i grandi slam di tennis Australian Open e Roland-Garros, il Tour de France e la stagione della Coppa del Mondo di sport invernali.
(Continua su The Times)
(Nell’immagine il logo di BT Sport)