Pubblicato il 31/03/2022, 13:03 | Scritto da La Redazione

Andrea Scrosati: In Fremantle investiamo prima di tutto sulle persone

Andrea Scrosati: In Fremantle investiamo prima di tutto sulle persone
Il numero uno europeo della multinazionale dell’intrattenimento, in un’intervista a “Prima Comunicazione”, parla delle strategie globali future del gruppo ed entra nel dettaglio dell’acquisizione di Lux Vide.

Andrea Scrosati: King of content

Prima Comunicazione, pagina 1, di Anna Rotili.

Lei è Ceo continental Europe e group Coo di Fremantle, guida i giochi insieme alla group Ceo Jennifer Mullin. Ha la responsabilità anche del global drama di Fremantle. In che cosa consiste il suo lavoro?
Fremantle è uno dei principali gruppi di produzione indipendente al mondo. Il mio ruolo è sostanzialmente quello di identificare e realizzare, sotto la guida di Jennifer Mullin e assieme ai miei colleghi del global board, le azioni per determinarne la crescita e la diversificazione in termini di segmenti di mercato, di presenza geografica e di prodotti. Lo facciamo sostenendo i nostri produttori e i nostri ad locali, identificando nuove realtà e nuovi talenti che possono rendere il nostro gruppo ancora più forte e nuove modalità di approcciare il mercato, investendo in progetti e Ip (proprietà intellettuali: ndr) coerenti con le nostre strategie.
E per quanto riguarda il global drama?
Sei anni fa, precedentemente al mio arrivo, Fremantle ha deciso di investire nel segmento scripted (serie tv e oggi anche film). Lo ha fatto coinvolgendo decine di team creativi in tutto il mondo. Nel giro di pochi anni la crescita in questo segmento è stata straordinaria, nel 2021 abbiamo consegnato 81 tra serie tv e film e prevediamo di consegnarne oltre 100 nel corso del 2022. Oggi Fremantle produce più serie tv in lingue diverse dall’inglese di qualsiasi major studio americano. Il ruolo del global drama team, guidato da Christian Vesper, è sostenere, supportare e agevolare l’attività dei nostri produttori di serie e film in tutto il mondo.

Lux Vide era in vendita da tempo. L’operazione porta la sua firma e, non a caso, lei presiederà il Cda della nuova Lux targata Fremantle. Come è riuscito a chiudere l’acquisto?
Lux Vide è una bellissima azienda, con una storia di successi in Italia e nel mondo, che sono il frutto della passione di chi l’ha fondata, a partire da Ettore, Matilde e Luca Bernabei, e di chi ne è stato negli anni l’anima, come Sara Melodia – solo per citare un nome tra tanti – e della collaborazione con partner chiave a partire dalla Rai. Il nostro è un business basato sulle persone, sulla loro creatività, le loro idee e la capacità di realizzarle. Io sono convinto che questo genere di accordi si chiudono solo se vi è un profondo rispetto e stima per i propri partner futuri, una visione comune su alcuni aspetti fondamentali di questo lavoro, a partire da passione e curiosità intellettuale per le storie, dal rispetto per chi quelle storie le scrive e per chi le realizza, e per chi quelle storie le guarderà. Con il team di Lux Vide abbiamo capito di avere questi valori in comune e questo è stato alla base del nostro accordo.
Come si colloca Lux Vide nel vostro portafoglio italiano, dove avete Wildside, The Apartment e anche Fremantle che produce la soap Un posto al sole e un po’ di doc. Oltre all’intrattenimento.
Lux è molto complementare sia in termini di linea editoriale, sia in termini di modello produttivo con Wildside e The Apartment, e ovviamente con Fremantle Italia. Fremantle opera in molti Paesi con diverse labels, in Uk ne abbiamo nove, in Usa tre, nei Paesi nordici dopo la recente acquisizione di This Is Nice Group ne abbiamo 16. In tutte queste realtà le diverse società operano con indipendenza editoriale, ma anche con un costante scambio creativo che genera un beneficio per tutti.

Nella Lux/Fremantle resta Luca Bernabei, amministratore delegato con una quota del 30% della società, mentre avete liquidato tutti gli altri soci. È così?
La famiglia Bernabei ha mantenuto il 30% delle azioni. Luca Bernabei resta ceo e Matilde Bernabei resta membro del Cda e presidente onorario con deleghe. La presenza di Luca e Matilde per noi era un elemento essenziale dell’accordo.
Della vendita fanno parte anche gli studi di Formello di proprietà Lux Vide?
Tutto il perimetro della Lux è parte di questa operazione, quindi anche gli studi.
Come si fa la valutazione di una società di produzione? Quali sono gli asset che si tengono in considerazione oltre ai fatturati?
Come accennavo prima questo è un business fondato sulle persone, di conseguenza uno degli elementi per me fondamentali nella valutazione di una società sono i talenti che l’hanno fondata, guidata e che ne fanno parte. Ovviamente poi vi sono anche fattori come il valore del catalogo, dell’Ip, dei contratti in essere.
Come cambierà la società fondata da Ettore Bernabei? Preserverete l’assetto attuale dell’azienda che al suo interno comprende l’intero ciclo produttivo incluso il grande comparto autoriale e di scrittura di una quarantina di autori? Lascerete a Luca Bernabei piena autonomia decisionale?
Non avrebbe alcun senso investire in un team creativo per poi chiedergli di cambiare proprio gli elementi che hanno portato a quell’investimento. Quindi Lux continuerà a operare in totale autonomia editoriale e con il modello produttivo attuale, guidata da Luca e dal suo team. L’obiettivo che si pone Fremantle è quello di sostenerne la crescita, lo sviluppo, grazie al nostro network globale di talenti e di professionisti.

Con l’acquisizione della Lux Vide siete diventati il primo produttore in Italia con, tra tutte le società, un fatturato monstre intorno ai 240-250 milioni: che progetti avete sull’Italia?
L’Italia è un Paese chiave per Fremantle, oggi è il terzo per fatturato, ma al di là dei numeri la cosa più rilevante è che i nostri team in Italia realizzano prodotti culturali che sono per noi motivo di grande orgoglio: da serie come L’amica geniale ad Anna e I Medici, da film come È stata la mano di Dio a L’immensità. Inoltre, abbiamo una leadership straordinaria con Lorenzo Mieli, Mario Gianani e ora Luca e Matilde Bernabei e lavoriamo con i migliori registi, scrittori, e talenti del Paese. Il nostro progetto è quello di continuare a investire, sostenendo i nostri team, i loro progetti, le loro idee, per renderli sempre più forti sul mercato globale e, dove possibile, portare in Italia alcune delle nostre produzioni internazionali.
(Continua su Prima Comunicazione)

 

(Nella foto Andrea Scrosati)