Pubblicato il 08/03/2022, 19:02 | Scritto da La Redazione

Noiosa, maleducata, pressapochista. Ecco la Tv secondo Vittorio Feltri

Noiosa, maleducata, pressapochista. Ecco la Tv secondo Vittorio Feltri
J’accuse del fondatore di “Libero”: «Nei talk show ospiti che urlano e dibattiti dove si afferma tutto e il contrario di tutto. I programmi di intrattenimento sono soporiferi. E lo streaming? Mi aspettavo ampia scelta, c'è solo omologazione».

La tv di oggi è uno spettacolo osceno

Libero, pagina 1, di Vittorio Feltri.

C’era una volta la televisione, e c’è ancora, purtroppo. Lo spettatore cerca di uscire dal vortice di idiozia prodotto dai palinsesti, ma raramente ci riesce. Informarsi è impossibile nonostante il proliferare di talk show, tutti quanti in crisi d’ascolti rispetto ad anni fa. Oggi devono accontentarsi di un pubblico ridotto: come mai? La domanda è interessante, ma i programmi d’informazione costano poco e dunque anche risultati un tempo giudicati deludenti sono in grado di reggere la baracca.

Conseguenza: nessuno si sforza di trovare una formula nuova, al passo coi tempi. Naturalmente non si capisce mai nulla: regnano la maleducazione e il pressapochismo. Ti fanno una domanda, ti levano subito la parola perché qualsiasi ragionamento porti via più di trenta secondi è giudicato troppo lungo. Quindi niente ragionamenti. Il caos regna sovrano. Vince il deficiente che urla di più.

L’intrattenimento

Non va meglio sul fronte dell’intrattenimento. Con un po’ di fortuna si arriva su qualche show talmente noioso da essere soporifero, ma non contateci troppo. Di solito, gli spettacoli sono molesti e non riescono neppure ad accompagnarti tra le braccia di Morfeo. Dominano i casi umani: sconosciuti che si lamentano di avere le corna, ma le esibiscono; dive (?) che rivendicano diritti con il fondoschiena esposto sui social network; famiglie allo sfascio; poveracci in cerca di una seconda opportunità; uomini in transito verso una nuova sessualità; donne che compiono lo stesso percorso, ma al contrario; ballerini improvvisati; imitazioni da brivido (di orrore); cronaca nera raccontata male; quiz fotocopia l’uno dell’altro; sconosciuti rinchiusi in una casa finta fino all’esaurimento nervoso (di chi guarda)…

Il massimo, però, si raggiunge nei dibattiti a tema Covid, che occupano il 99,9 per cento dei palinsesti. Si parla di Covid anche nei programmi di cucina… Esperti di niente fronteggiano altri esperti di niente. I virologi, sempre in grande spolvero, si contraddicono tra loro, ma contraddicono anche se stessi, basta aspettare un po’ di tempo per sentirli affermare qualunque cosa e l’opposto di qualunque cosa; nel cast più o meno fisso, c’è poi il giornalista responsabile che fa la morale ai no vax, cittadini egoisti; non può mancare il no vax delirante, che dietro a un’aria rispettabile nasconde la sua fede nella terra piatta e la sua paura delle scie chimiche. Gente normale, di uno schieramento o dell’altro, meglio non invitarla. Non fa spettacolo.
(Continua su Libero)

 

(Nella foto Vittorio Feltri)