Pubblicato il 10/02/2022, 16:03 | Scritto da La Redazione
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Dazn Italia corre ai ripari e cambia i vertici. Strizzando l’occhio a Tim

Dazn cambia i vertici con Azzi e Bernabè

Il Sole 24 Ore, pagina 21, di Andrea Biondi.

Dazn sta per rivoluzionare i vertici della divisione italiana con due innesti di peso, vecchie conoscenze nel settore delle Tlc: Franco Bernabé (in veste di strategic advisor) e Stefano Azzi (nuovo Ceo). Due innesti di peso, vecchie conoscenze nel settore delle Tlc, chiamati per supportare il business in un territorio in cui, evidentemente, Dazn Group ha intenzione di continuare a scommettere. E forte. A quanto risulta al Sole 24 Ore a breve, forse anche nella giornata di oggi, dovrebbero essere comunicati due ingressi top nella squadra di Dazn Italia.

Il primo è Franco Bernabè, due volte ceo di Telecom Italia, un passato in Eni fra vari incarichi e attualmente presidente di Acciaierie d’Italia (ex Ilva). In Dazn Italia entra anche Stefano Azzi, con trascorsi in prima linea in Telecom Italia come capo della divisione commerciale consumer fino al 2019. Azzi sarà il nuovo ceo di Dazn Italia. Una scelta, questa, differente rispetto alla prima intenzione di affidarsi per il Paese a un direttore generale commerciale (come anticipato sul Sole 24 Ore del 22 ottobre scorso).

Cambi al vertice

Azzi, che dovrebbe entrare in carica presumibilmente nel mese di marzo, subentra nel ruolo di Veronica Diquattro (che è anche componente del cda del Gruppo 24 Ore, che edita questo giornale), nel frattempo diventata chief revenue officer Europe di Dazn e ora peraltro in maternità.

L’ex ad di Eni e Telecom, Franco Bernabè, entra invece in Dazn in qualità di “strategic advisor”. Una figura di consulenza e rappresentanza per una società che in Italia ha vissuto un primo anno complicato come pivot della Serie A (per 840 milioni a stagione Dazn si è assicurata, in partnership con Tim, i diritti esclusivi di tutte le io partite a settimana del massimo campionato).

I problemi di Dazn

La partenza ha risentito di problemi tecnici. Poi in autunno, è scoppiato il caso della “concurrency”, vale a dire la possibilità di far vedere un medesimo contenuto con lo stesso abbonamento, anche se gli schermi si trovano in luoghi diversi e non nella stessa casa. Una pratica che ha dato luogo a una sorta di dimezzamento degli abbonamenti alla Serie A, cui la piattaforma a un certo punto aveva pensato di mettere fine puntando l’indice anche sull’esacerbarsi del problema pirateria. Tutto è stato comunque rimandato alla prossima stagione.

A completare il quadro c’è la revisione del contratto con Tim, richiesto dalla telco in virtù dei risultati non arrivati secondo le previsioni. E infine AgCom ha da poco stabilito con delibera 18/22 che sarà Auditel, e non il dato Dazn-Nielsen, a fare testo per la misurazione delle audience. Dazn evidentemente scommette quindi sul mercato italiano in cui qualche settimana fa è arrivato anche Romano Righetti, ex Tim, Wind e Vodafone, che ha assunto la carica di External and public affairs director Europe di Dazn, Senior advisor Ict.
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

(Nell’immagine il logo di Dazn)